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Mega processo di Catanzaro: maltrattamenti animali in stabulari Università, chiediamo di essere parte civile

Prossima udienza il 17 dicembre.

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Ultimo aggiornamento

venerdì 28 novembre 2025

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Ricerca senza animali

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Ribadiamo la richiesta di una scienza senza dolore e realmente predittiva

Dopo la conclusione delle indagini della Procura di Catanzaro, il processo vede ora la sua apertura con 19 persone tra ricercatori, veterinari e l’ex rettore dell’Università Magna Graecia, imputate per gravissime condotte di reato.

Un caso che ha sollevato sdegno per le gravi irregolarità accertate nella gestione degli animali, utilizzati nei progetti di ricerca in spregio al loro benessere, oltre che per le condotte di associazione a delinquere che hanno coinvolto varie figure professionali anche esterne al laboratorio con alte cariche e di falso da parte di pubblici ufficiali. (linkare a inchiesta giudiziaria).

Si è tenuta oggi l’udienza preliminare nella quale noi di LAV abbiamo chiesto formalmente di essere ammessi come parte civile per contribuire a far emergere tutte queste responsabilità.

Le indagini, infatti, hanno documentato condizioni di maltrattamento degli animali, mancanza di controlli e uccisioni tramite decapitazione senza anestesia: aspetti che, secondo l’accusa, sarebbero stati ignorati o avallati da chi avrebbe dovuto vigilare.

L’esito sarà reso pubblico nella prossima udienza del 17 dicembre 2025.

Quale affidabilità possono avere i dati ottenuti?

Questo caso conferma una verità sempre più evidente: la sperimentazione su animali, oltre a essere crudele, obsoleta e inattendibile è persino mal gestita,  non rispettando nemmeno i criteri minimi previsti dalla legge e svalicando addirittura in situazioni di collusione.

Più del 95% degli esperimenti effettuati non produce risultati realmente trasferibili all’essere umano. Se a questa inaffidabilità si aggiungono irregolarità, controlli mancati e maltrattamento, quale affidabilità possono avere i dati ottenuti? A pagarne le conseguenze non sono solo gli animali, ma anche i pazienti che si espongono a gravi rischi, ignari che i dati provenienti dalla fase preclinica siano stati ulteriormente falsati.

Il caso Magna Graecia rappresenta un passaggio decisivo per affermare il diritto a una scienza corretta, credibile e libera da abusi.

Continueremo a batterci per una ricerca etica, rigorosa e basata su metodi moderni human-based realmente predittivi, che tutelino gli animali e l’uomo garantendo risultati affidabili e trasparenti.

Puoi dire il tuo no alla vivisezione e chiedere fondi per una vera scienza senza animali firmando la petizione online o venendo a trovarci in piazza in alcune località, scopri dove saremo nei prossimi giorni.