Chiediamo divieto nazionale dell’impiego di animali per il traino urbano.
Nonostante il calore estremo e le strade già bollenti, continua lo sfruttamento dei cavalli per il traino delle carrozze in città. Gli animali, trascinati fino al collasso da un sistema che li costringe a muoversi tra traffico, inquinamento, rumori e temperature elevate, si accasciano a terra sotto lo sguardo attonito di passanti e turisti. Alcuni si riprendono, altri invece muoiono.
È di ieri la notizia dell’ennesimo cavallo crollato al suolo a Palermo, accasciatosi per la fatica e il caldo mentre trainava una botticella. Non è la prima volta che accade e non sarà l’ultima, finché si continuerà a considerare legittimo l’uso di esseri senzienti come mezzi di trasporto.
Non esiste alcuna forma di impiego che possa essere accettabile i cavalli non sono strumenti da utilizzare, ma individui con propri bisogni, interessi, volontà e sensibilità. Nessuna misura, per quanto restrittiva, potrà mai rendere giustificabile la loro costrizione a trainare turisti per le strade urbane. Parlare di “tutela” mentre si continua a costringerli a lavorare è un paradosso
Le ordinanze comunali, emanate in estate da varie amministrazioni, si rivelano inefficaci nel prevenire situazioni come quella avvenuta ieri in Sicilia. Nessuna regolamentazione, neppure la più stringente, riesce a impedire crolli, incidenti, panico o morte: fissare soglie di temperatura, indicare orari di pausa o prescrivere l’obbligo di acqua e ombra non incide sulla radice del problema, ossia la visione culturale ancora maggioritaria che considera normale e lecito l’impiego di animali per finalità ludico-ricreative umane. Anche nei casi in cui le ordinanze vengono rispettate, ciò che resta è l’imposizione di un’attività che non ha alcun senso, se non quello del profitto, e che produce inevitabilmente sofferenza.
Noi di LAV condanniamo con forza lo sfruttamento degli animali e ribadisce che l’unica soluzione possibile è l’abolizione definitiva delle carrozze trainate da cavalli nelle città.
L’episodio di Palermo dimostra, ancora una volta, come il modello delle carrozze trainate da cavalli sia insostenibile e profondamente ingiusto. Non è possibile conciliare il rispetto per un cavallo con l’uso del suo corpo come forza motrice. Non servono più regole, ma il coraggio politico di dire basta. Il turismo può e deve evolvere, senza ricorrere alla violenza istituzionalizzata sul corpo animale.
Chiediamo ancora una volta al Ministro dei Trasporti
Matteo Salvini e al Parlamento di emanare un divieto nazionale dell’impiego di animali per il traino urbano e di avviare percorsi di riconversione delle licenze , in linea con una società che voglia davvero dirsi etica e giusta verso
tutti gli individui, umani e non umani.