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25 cavalli e asini a rischio svendita e macellazione in Sicilia

Chiediamo al neo-presidente Schifani un intervento urgente per salvare le vite di questi animali.

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lunedì 17 ottobre 2022

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Asta di cavalli e asini in Sicilia sospesa dopo la nostra denuncia ma adesso si decida annullamento

Dopo che LAV ha sollevato pubblicamente la notizia della svendita all’asta di 25 animali in Sicilia, la vita di questi 6 asini e 19 cavalli tenuti allo stato semi-brado all’interno dell’Azienda Pilota regionale per l’allevamento dell’Asino Ragusano che si trova in zona Calaforno (Ragusa) continua a rimanere appesa ad un filo.

La Regione Siciliana, a seguito della lettera che LAV ha inviato la scorsa settimana al neo Presidente Renato Schifani, ha oggi comunicato la sospensione dell’asta indetta dal Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana che ne aveva deciso l’alienazione, così come definito nel Programma degli Interventi 2022, sia per ragioni economiche che per un diverso interesse verso il progetto di conservazione dell'asino Ragusano. Un ottimo risultato ottenuto grazie anche all’enorme clamore che una simile vicenda ha scatenato sia in Sicilia che nel resto del Paese.

Accogliamo favorevolmente questa sospensione ma non basta: 25 animali non possono essere svenduti all’asta come un vecchio mobilio da dismettere con l’arrivo del nuovo Presidente. E’ un buon inizio per aprire un confronto con la Regione ma il Presidente Renato Schifani deve dare un’indicazione chiara del Suo governo: gli animali li vuole salvi o dentro un panino? Nadia Zurlo, Responsabile Area Equidi LAV

Rinnoviamo quindi l’invito al Presidente Schifani di “annullare l'asta pubblica, ridefinire il piano di interventi del parco, stanziare i fondi necessari per il mantenimento in vita di questi animali e in ultimo adottare una moratoria delle nascite attraverso mezzi naturali, come la separazione dei maschi dalle femmine, o attraverso la sterilizzazione dei maschi” ha concluso Zurlo.

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martedì 11 ottobre 2022

Cavalli e asini svenduti all'asta in Sicilia

Sono sopravvissuti ad un incendio, ma rischiano di essere svenduti all’asta se non interverrà urgentemente il neo-presidente della Regione Renato Schifani. Questa è infatti purtroppo, a oggi, la sorte di 6 asini e 19 cavalli tenuti allo stato semi-brado all’interno dell’Azienda Pilota regionale per l’allevamento dell’Asino Ragusano che si trova in zona Calaforno (Ragusa).

Il Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana ne ha, difatti, deciso l’alienazione, così come definito nel Programma degli Interventi 2022, sia per ragioni economiche che per un diverso interesse verso il progetto di conservazione dell'asino Ragusano.

Un anno fa un violento incendio ha commosso l’opinione pubblica nazionale con le immagini di un’area naturale devastata e con i corpi degli animali che non ce l’avevano fatta. Oggi proprio quei sopravvissuti rischiano – nella migliore delle ipotesi - di essere svenduti ed allontanati da relazioni affettive nei vari gruppi di specie, che verranno separati per finire presumibilmente in contesti ben diversi rispetto a quello attuale.

Nella peggiore delle ipotesi la loro fine potrebbe essere il macello, in quanto registrati come DPA, ovvero “destinati alla produzione di alimenti”. Sappiamo infatti per esperienza diretta, come a queste aste partecipino soprattutto commercianti e allevatori della filiera alimentare, interessati all'acquisto di animali per la macellazione. E il prezzo per chilo di peso vivo, come indicato nel bando, definisce il tipo di vendita.

“Premessa la ovvia contrarietà della LAV a qualsiasi tipo di allevamento e di macellazione, riteniamo assurdo che un’area naturale non metta in atto una pianificazione controllata delle nascite animali affinché non si verifichi una potenziale necessità di ridimensionamento”. Nadia Zurlo , Responsabile Area Equidi LAV

Per questo ci appelliamo al neo Presidente della Regione Sicilia

Presidente Schifani chiediamo il Suo urgente intervento per annullare l'asta pubblica, ridefinire il piano di interventi del parco, stanziare i fondi necessari per il mantenimento in vita di questi animali e in ultimo adottare una moratoria delle nascite attraverso mezzi naturali, come la separazione dei maschi dalle femmine, o attraverso la sterilizzazione dei maschi. Nadia Zurlo, Responsabile Area Equidi LAV

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