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Cinghiali: Protocollo Regione Lazio aumenta numero abbattimenti

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 22 maggio 2019

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Un approccio ormai ampiamente fallimentare per affrontare la presenza dei cinghiali sul territorio.

E' questo, in sintesi, il Protocollo d’intesa approvato dalla Regione Lazio, che a breve sarà sottoscritto con Federparchi e Legambiente Lazio, che aumenta il numero di cinghiali che sarà possibile uccidere su tutto il territorio regionale, e prevede l’istituzione di una sorta di filiera per la valorizzazione economica dei corpi degli animali uccisi, che coinvolge anche gli agricoltori. Un esperimento simile a quelli già realizzati in Toscana e Emilia-Romagna, dove sono miseramente falliti.

E’ dal 2005, infatti, che i cinghiali possono essere cacciati tutto l’anno,ma i danni a loro imputati non accennano a diminuire, anzi sono in continua crescita: evidentemente il sistema venatorio non solo è inefficace, ma addirittura contribuisce ad accrescere le popolazioni di animali. 

Ogni anno la Regione spenderà ben 100.000 euro per finanziare l’accordo. Una cifra che, da sola, garantirebbe il finanziamento di un progetto quinquennale di contraccezione, attraverso un farmaco che inibisce la fertilità dei cinghiali mantenendoli sterili per un periodo fino a cinque anni.