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Il circo senza animali è Legge, ora al lavoro per decidere tempi e modi

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Ultimo aggiornamento

martedì 08 gennaio 2019

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“Un atto importante, dovuto ma non scontato”: con queste parole abbiamo commentato il messaggio diffuso a dicembre via Facebook con cui il  Ministro delle Attività Culturali Bonisoli ha annunciato di essere al lavoro, a prescindere dalla delega data dal Parlamento al precedente Governo, per realizzare nei primi mesi del 2019 il Decreto attuativo della Legge del 2017 sullo spettacolo, ovvero l’Atto che prevede mai più animali in circhi e spettacoli viaggianti. Una presa di posizione positiva e netta.

Il suo videomessaggio è giunto dopo alcune settimane di mobilitazione #CAMBIACIRCO che abbiamo organizzato proprio per sollecitare il rispetto di questo impegno.

Oggi, dunque, il dibattito è su come e quando ci sarà questo “graduale superamento”. Su questo punto, in un’intervista recentemente rilasciata all’Agenzia AGI il Presidente Gianluca Felicetti aiuta a fare chiarezza:

“l’Italia ha deciso, con una votazione a stragrande maggioranza, di andare verso il superamento dell’utilizzo degli animali nei circhi. È un dato di fatto. Si tratta di dare attuazione a un’autentica svolta culturale ed etica nell’ambito dell’arte circense, un atto di civiltà verso gli animali, un percorso necessario che aprirà la strada al rilancio del settore. Nessuna perdita di posti di lavoro, ma riqualificazione e rilancio. Siamo fiduciosi che lo stop all’uso di animali in questi spettacoli possa avvenire entro tre anni, senza ulteriori acquisizioni di animali dai circhi né riproduzioni. A chi si chiede dove finiranno gli animali una volta che la legge 175 sarà efficace, rispondiamo che gli animali dei circhi sono di proprietà privata ed è evidente che saranno i proprietari ad avere il diritto e il dovere di disporne in tutto e per tutto. Il nostro auspicio e augurio è che i proprietari, una volta che la legge delegata entrerà in vigore, troveranno il modo migliore per assicurare loro - avendone la responsabilità giuridica, oltreché morale - un futuro dignitoso”.

INTERVISTA