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Circo Victor condannato per detenzione incompatibile

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Ultimo aggiornamento

lunedì 29 settembre 2014

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Il Tribunale Ordinario di Tivoli (Roma) ha condannato V.C. titolare del Circo Victor a 2000€ di ammenda ai sensi dell’articolo 727, comma 2, del Codice Penale, per detenzione incompatibile, perché “deteneva animali, e segnatamente pitoni ed anaconda, un leone marino, n.4 alligatori, degli istrici africani, alcuni esemplari di rapaci ed altri volatili in gabbie ed in altre strutture di contenimento inadeguate ed incompatibili rispetto alle caratteristiche etologiche delle singole specie e tali da produrre alle bestie gravi sofferenze”.

E’ la prima condanna a carico di questo circo. - dichiara la LAV – Un ulteriore passo avanti in una vicenda che dura ormai dal 2008, quando denunciammo per la prima volta il Circo Victor. Gli animali furono poi sequestrati soltanto nel  gennaio 2012 dalla procura di Rieti in collaborazione con il Nirda del Corpo Forestale dello Stato.

Il sequestro fu poi convalidato dalla Corte di Cassazione, con sentenza n° 1614-2012-000 del 12/7/2012, che rigettò l’istanza di dissequestro degli animali, presentata dal titolare del circo/mostra faunistica "Victor, lo Spettacolo delle Meraviglie", avvalorando la sentenza del Tribunale del Riesame di Rieti che confermava la decisione del Gip del Tribunale di Rieti, relativamente alla convalida del sequestro.

Il sequestro fu convalidato dalla Corte di Cassazione, con sentenza definitiva n° 1614-2012-000 del 12/7/2012, che rigettò l’istanza di dissequestro degli animali e dei relativi mezzi di trasporto, presentata dal titolare del circo/mostra faunistica "Victor, lo Spettacolo delle Meraviglie", avvalorando la sentenza del Tribunale del Riesame di Rieti che confermava la decisione del Gip del Tribunale di Rieti, relativamente alla convalida del sequestro.

Questo risultato rappresenta il riconoscimento delle argomentazioni presentate dalla LAV a supporto della denuncia, avvalorate da pareri di medici veterinari. Argomentazioni alle quali si sono contrapposti negli anni i continui pareri positivi sulle condizioni degli animali, dei Servizi veterinari pubblici di mezza Italia che ne autorizzavano via via gli attendamenti, nonché della difesa da parte di veterinari Sivae e Anmvi.

Ci auguriamo che questo importante passo rappresenti un monito per chi crede di poter liberamente e crudelmente lucrare su esseri viventi. L’immunità di cui hanno goduto finora sta finalmente assottigliandosi.

 

Barbara Paladini