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Comitato Bioetica pro sperimentazione animale: paradosso etico e scientifico

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Ultimo aggiornamento

lunedì 20 aprile 2020

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Il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) ha recentemente emesso un nuovo parere in merito alla sperimentazione animale, in particolare sui divieti previsti dal 2021 (già posticipati di 7 anni) su trapianti di organi tra specie e test su cavie per droghe, alcol e altre sostanze d’abuso.

Una mozione che non ha ricevuto un consenso unanime, come avviene di solito, ma mostra due opposti approcci al problema: il parere di maggioranza, a sostegno della vivisezione, e quello di minoranza, in favore dei metodi alternativi e dell’etica.

Esprimiamo il nostro apprezzamento e incoraggiamento per chi all’interno del Comitato, si è schierato contro lobby potenti,  basandosi su evidenze scientifiche, e non su obsolete e remunerate ideologie.

 
Analizzando il parere di maggioranza, si notano numerose incongruenze:

il documento si esprime in difesa dei trapianti di cellule, ad esempio tumorali, e stupisce che chi ha scritto il documento non sappia che il divieto legislativo è limitato agli organi e non alle linee cellulari. Mentre, per quanto riguarda le droghe, vengono riportati contenuti stereotipati che non danno nessuna valutazione etica o di merito, ma si limitano a riportare pareri esterni oltretutto datati.

La posizione di maggioranza, elaborata da Silvio Garattini e Lorenzo d’Avack, conclude con un richiamo al vaccino per il COVID-19 e gli studi su animali. Un argomento fuori tema e chiaramente strumentale, visto che i divieti oggetto del parere non ricadono in nessun modo in questo campo di investigazione, ma evidentemente ricco di appeal emotivo, vista la situazione critica ed emergenziale che viviamo.

Di parere opposto i 6 firmatari Salvatore Amato, Luisella Battaglia, Marianna Gensabella, Maurizio Mori, Tamar Pitch, Grazia Zuffa che affermano: 

“la Mozione aggira la questione bioetica centrale costituita dall’esigenza di trovare un equilibrio nella tutela di due beni eticamente rilevanti (la ricerca scientifica da un lato e la tutela degli animali dall’altro). La via indicata tanto dalla Direttiva, quanto dal decreto di attuazione è costituita dalla promozione di una ricerca con metodi alternativi alla sperimentazione animale. Questo modello è del tutto ignorato dalla Mozione.” Il testo prosegue ricordando come nel 2009 lo stesso Comitato si fosse espresso a sostegno dei metodi alternativi

Entrando nello specifico, il parere di minoranza sottolinea la genericità e superficialità con cui si argomenta la necessità di sperimentazione animale sulle sostanze d’abuso e gli xenotrapianti (di cui vengono del tutto taciuti i rischi e le problematiche di rigetto e virus silenti), con riferimenti approssimativi e senza alcun accenno al dibattito circa i limiti dei modelli di sperimentazione animale o sulla liceità di testare su primani non umani; parole dure che trovano la nostra totale adesione.

Questo nuovo parere del CNB rappresenta un’occasione persa, per la scienza e per l’Italia, che ha totalmente e volutamente ignorato il contesto normativo che opera in difesa non solo degli animali, ma anche dell’uomo, nel rispetto di principi etici profondamente radicati nella storia legislativa del nostro Paese.

Il Comitato Nazionale di Bioetica, l’organo consultivo del Governo, da tempo aveva all’ordine del giorno una mozione proposta dal proprio membro, Garattini, per fermare le campagne degli ultimi anni che chiedono l’implementazione dei metodi alternativi e una vera libertà di ricerca. Non stupisce, quindi, che si sia arrivati a questa mozione. Il Governo raramente tiene conto dei pareri del CNB, vedremo se invece questa volta, casualmente, farà il contrario.

In un momento di profonda crisi sanitaria e sociale, solo una seria riflessione etica e scientifica può aprire la strada a un futuro diverso. La consapevolezza degli errori del passato e un nuovo approccio per la difesa dei diritti di tutti, rappresentano l’unica via percorribile per evitare il ripetersi di tragedie globali come la pandemia che stiamo vivendo.

Michela Kuan
Responsabile LAV Ricerca Senza Animali