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Corsa di trotto su Lungomare di Napoli, contro il Regolamento tutela Animali

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Ultimo aggiornamento

martedì 14 aprile 2015

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Domenica 19 aprile si terrà a Napoli, sul lungomare Caracciolo, una corsa di trotto organizzata dalla società Ippodromi Partenopei Agnano di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e con il patrocinio del Comune di Napoli. Un evento “sportivo e turistico”, come si legge sul sito dell’ippodromo partenopeo, che prende ispirazione da quello svoltosi a Goteborg, in Svezia.

“Le corse e le manifestazioni equestri svolte al di fuori degli impianti sportivi ufficialmente autorizzati costituiscono da sempre un grave problema, soprattutto per quanto attiene la sicurezza e l’incolumità degli animali in esse impiegati” sostiene la LAV Napoli.

Nonostante già il DPCM 28.02.2003 “Recepimento dell’accordo recante disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy” prevedesse specifiche statuizioni per le gare con equidi, il ripetersi di incidenti anche mortali, dovuti alla generale inosservanza delle stesse, ha reso necessaria nel 2009 l’emanazione di un’Ordinanza del Ministero della Salute, prorogata negli anni successivi e tuttora in vigore.

“Il rispetto delle minime misure di sicurezza previste dall’Ordinanza possono certamente ridurre il rischio di incidenti, ma non azzerarli del tutto – continua la LAV Napoli –, esattamente come accade all’interno degli impianti sportivi, nei quali ogni anno molti cavalli si feriscono e muoiono, o vengono soppressi per la gravità delle ferite riportate, durante gli allenamenti e le gare. Siamo fortemente contrariati per il fatto che il Comune abbia deciso di patrocinare una corsa di trotto nel cuore della città, e riteniamo inopportuno, oltre che in contrasto con i principi espressi dal Regolamento comunale per la tutela degli animali, autorizzare e patrocinare eventi e manifestazioni con l’utilizzo di animali da far correre su strada. Per la promozione turistica – conclude la LAV Napoli – si possono e si devono privilegiare altre attività”.