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Ci opponiamo al ripristino delle corse a vuoto a Ronciglione

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Ultimo aggiornamento

martedì 26 gennaio 2016

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A cinque anni dalla morte della cavalla “Tiffany”, il Comune di Ronciglione (VT) – secondo quanto trapelato a mezzo stampa - sarebbe pronto ad autorizzare per agosto la ripresa delle famigerate corse a vuoto, sospese a seguito dell’“incidente” mortale avvenuto nel 2011 e per il quale è ancora in corso il processo per maltrattamento di animali che vede imputati l’ex Sindaco e l’allora Presidente della Proloco. 

Riteniamo irresponsabile che l’Amministrazione Comunale si prenda la responsabilità di ripetere il Palio, considerando la sospensione attuata fino allo scorso anno e il processo giudiziario in corso. Per questo contrasteremo con ogni mezzo legale il rilascio di autorizzazioni e si appella fin d’ora al Prefetto di Viterbo Rita Piermatti affinché, come successo grazie a suoi colleghi in Sicilia per casi analoghi, vieti la manifestazione con uso di animali.

All’assessore Orlandi, che ha dichiarato alla stampa locale (http://www.tusciaweb.eu/2016/01/tornano-corse-vuoto/) che ‘Ronciglione ama gli animali, i cavalli in particolare’ e ha liquidato la morte di Tiffany come ‘ un incidente di percorso’, la LAV risponde: 
“Sarebbe ora di chiamare queste corse con il proprio nome e di non spacciare per amore l’addestramento di animali e la loro partecipazione forzata ad una corsa che può essere pericolosa anche con le più elevate misure di sicurezza. Negli ultimi due anni in particolare, molti cavalli hanno perso la vita in palii o giostre organizzati rispettando l’Ordinanza ministeriale, con l’ausilio di tecnici del fondo e commissioni veterinarie. Di conseguenza, se proprio si vuole parlare d’amore, almeno si dovrebbe avere l’onestà intellettuale di specificare che l’amore è per le corse, non di certo per i cavalli. E per quanto riguarda Tiffany, non la prima e unica vittima di questo palio, sarà il Tribunale a stabilire se si è trattato ‘solo di un incidente di percorso’, almeno per le norme penali attualmente in vigore. Ma per le leggi del buonsenso, dell’etica e della civiltà, Tiffany è una vittima, morta in nome di una manifestazione che doveva andare in scena a tutti i costi. Tanto, era ‘solo’ un cavallo” – dichiara Nadia Zurlo, responsabile nazionale settore Equidi LAV.

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