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Costituzione e animali selvatici: tavola rotonda alla Camera dei Deputati

Analisi dello stato di applicazione degli importantissimi principi sanciti dall'articolo 9 della Costituzione.

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Sala della Regina: 13 dicembre

Ultimo aggiornamento

mercoledì 13 dicembre 2023

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Costituzione e animali selvatici: a che punto siamo?

Il 13 dicembre, dalle 10:00 alle 13:00, presso la Sala della Regina di Montecitorio, si è tenuta la tavola rotonda

COSTITUZIONE E ANIMALI SELVATICI  - L’attuazione giurisprudenziale e legislativa dei principi costituzionali di tutela di ambiente e biodiversità - Il caso della fauna selvatica.

Riguarda l'intero evento qui:

Il Vicepresidente della Camera dei deputati, l’On. Sergio Costa, ha introdotto l'evento.

Dopo i saluti di: 
Gianluca Felicetti, Presidente LAV 
Alessandra Prampolini, Direttrice Generale WWF Italia

Con il coordinamento dell’avvocato Alessandro Giadrossi, sono intervenuti

  • Dott. Michele Corradino – Presidente di Sezione Consiglio di Stato 
  • Col. Giorgio Maria Borrelli - Comandante Raggruppamento Carabinieri CITES  
  • Dott. Luca Ramacci - Presidente III Sezione Penale Corte di Cassazione  
  • Dott. Pasquale Fimiani  - Avvocato generale presso la Procura Generale della Corte di Cassazione 


L'evento, organizzato da LAV e WWF, con il supporto di ENPA, LAC, LEIDAA, LIPU, LNDC e OIPA,  ha voluto analizzare lo stato di attuazione dei principi sanciti dall’articolo 9 della Costituzione  - così come aggiornato a febbraio 2022 - che inserisce tra i principi fondamentali dell’ordinamento repubblicano la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni e disponendo che la legge dello Stato disciplini modi e forme di tutela degli animali. I relatori indagheranno i motivi che, a quasi due anni dall’approvazione delle importanti modifiche costituzionali, determinano ancora un ampio divario tra le ricadute di questo articolo in ambito giurisprudenziale e quelle in quello normativo.

Nonostante l’implementazione di questi fondamentali principi nella Carta costituzionale, infatti, dalla fine del 2022 si registra una produzione di atti normativi ed amministrativi che di fatto stanno portando ad una progressiva riduzione dei livelli di tutela della fauna selvatica, in piena contraddizione con il mandato costituzionale.

Il settore in questione presenta problemi noti:

  • le sanzioni per le attività illegali, come il traffico di animali selvatici, non sono abbastanza severe rispetto ai profitti che queste attività generano
  • la mancanza di controllo sul territorio
  • una scarsa comprensione delle questioni relative e di quanto i crimini contro gli animali selvatici possano influenzare la salute umana.

Su questa situazione problematica hanno inciso negativamente vari provvedimenti:

  • la riforma “Cartabia" che ha previsto la perseguibilità a querela di parte (e non più d’ufficio) anche del cd “furto venatorio” (il furto aggravato perpetrato dai soggetti che si appropriano illegalmente della fauna selvatica che la legge identifica come patrimonio indisponibile dello Stato);
  • l’approvazione del cosiddetto emendamento “caccia selvaggia nella legge di bilancio 2023 che consente l’esercizio di abbattimento ad opera di cacciatori anche di specie protette e anche nelle aree urbane e nei parchi e nei periodi di divieto (come la delicata fase della nidificazione), escludendo il controllo scientifico di ISPRA;
  • le modifiche apportate alla legge nazionale sulla tutela della fauna selvatica attraverso gli emendamenti inseriti nel Decreto Asset in palese violazione del Regolamento Europeo 2021/57 sul divieto dell’uso delle munizioni al piombo nelle zone umide e del Regolamento Europeo 1907/2006 sulla restrizione all’utilizzo di sostanze chimiche nocive per ambiente e salute umana;
  • la modifica del processo amministrativo per indebolire l’azione delle associazioni ambientaliste e animaliste nella fase dei giudizi cautelari contro i calendari venatori regionali;
  • la creazione di un Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale individuato quale massimo organo tecnico scientifico in materia di fauna selvatica a scapito dell’ISPRA, nonostante sia composto in gran parte da rappresentanti del mondo venatorio e da un solo membro su 17 del mondo scientifico. 
Il mancato recepimento dei principi di tutela contenuti nell’articolo 9 della Costituzione, così come aggiornato nel 2022, negli atti normativi licenziati dopo quella data, rappresenta un gravissimo affronto ai principi fondanti della nostra Repubblica – affermano le associazioni organizzatrici dell’evento – gli esiti della tavola rotonda forniranno nuovi spunti che sottoporremo all’attenzione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendo un suo intervento perché il legislatore nazionale e regionale sia richiamato alla puntuale traduzione in atti normativi dei concetti di tutela di ambiente e animali.Associazioni organizzatrici