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Covid-19, appello internazionale a OMS per ricerca con modelli human-based

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Ultimo aggiornamento

giovedì 14 maggio 2020

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LAV si unisce all’appello internazionale lanciato dall’ADI - Animal Defenders International, e sostenuto da oltre 90 medici, genetisti, biologi, scienziati e organizzazioni animaliste di tutto il mondo, per chiedere all'Organizzazione Mondiale della Sanità e ai Governi di coordinare e focalizzare un'efficace ricerca con modelli human-based ed evitare inutili e dolorosi test su animali per lo studio del vaccino contro il COVID-19.

Tutti noi vogliamo che sia sviluppato un vaccino sicuro ed efficace al più presto, ma chiediamo all’intera comunità scientifica e ai Governi di concentrarsi su studi moderni e veramente rilevanti per l'uomo, evitando inutili sofferenze agli animali. I dubbi sulla capacità di rispondere, con il modello animale, al momento emergenziale che stiamo vivendo, sono sempre di più: Barney Graham, del Centro di ricerca sui vaccini dell'Istituto nazionale per le malattie infettive (Niaid) degli Stati Uniti, preoccupato del rischio di ritardare i test clinici a causa di una prolungata valutazione del vaccino su modelli animali, indica come questi "non riassumono pienamente la patogenesi della malattia sugli umani".

Nuove speranze contro il COVID-19 arrivano, invece, da sperimentazioni innovative con modelli human-based realizzate in Italia, come il progetto guidato dall’Università di Catania, in collaborazione con quelle di Insubria e Bologna, dove è allo studio un software che potrebbe ridurre i tempi di valutazione dei vaccini, accelerandone lo sviluppo per interventi rapidi ed efficaci contro il propagarsi dell’epidemia.

Un altro contributo nella lotta al coronavirus è quello del gruppo di ricerca del Centro E. Piaggio dell’Università di Pisa, guidato dalla prof. Arti Ahluwalia, che da anni collabora con LAV proprio per un progetto sull’assorbimento dei composti a livello alveolare. La ricerca sta testando un bioreattore polmonare che, integrato con cellule prelevate da pazienti malati e guariti, è in grado di simulare il modo in cui il virus interagisce con i nostri alveoli provocando una reazione infiammatoria: il risultato è un sistema che replica, più fedelmente rispetto ai modelli animali, la fisiologia umana.

Comunicato stampa