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Covid e visoni, allerta OMS: aumentare controlli nelle zone con allevamenti

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Ultimo aggiornamento

domenica 08 novembre 2020

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Secondo OMS, da giugno, 214 casi umani di COVID-19 sono stati identificati in Danimarca con varianti SARS-CoV-2 associate a visoni d'allevamento, inclusi 12 casi con una variante unica, segnalati il ??5 novembre. Tutti i 12 casi, età compresa tra 7 e 79 anni (e solo 8 direttamente riconducibili a lavoro a contatto con i visoni) hanno una sensibilità moderatamente ridotta agli anticorpi neutralizzanti (ossia resistente al vaccino che ricercatori di tutto il mondo stanno sviluppando). 

L'OMS ha avvisato tutti i Paesi di aumentare il sequenziamento del virus SARS-CoV-2 nella popolazione, anche in prossimità degli allevamenti.

Ad oggi, in Italia, non sono state condotte indagini diagnostiche negli allevamenti di visoni, così come non è stato svolto un sequenziamento del genoma nella popolazione umana infetta da SARS-CoV-2 tra le comunità che vivono in prossimità di questi allevamenti. Il Governo e le Regioni devono intervenire con urgenza vietando questi allevamenti ed avviando uno specifico screening sia tra i visoni che nella popolazione.  

Nel mentre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) segnala che: “Esiste la possibilità che le pelli di visone infettati nel periodo di raccolta del 2020 siano contaminate da SARS-CoV-2 [..] Di conseguenza, il rischio di trasmissione di SARS-CoV-2 attraverso l'importazione/esportazione di carcasse o prodotti da animali infetti [..] è considerato da basso a medio.

La nostra video-investigazione