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Zoomafia: l'emergenza Covid-19 non risparmia i crimini contro gli animali

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 22 aprile 2020

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Recentemente il Ministro dell’Interno Lamorgese ha lanciato l’allarme sul rischio di infiltrazioni criminali nella fase di riavvio delle attività economiche.

Non occorre certo l’arca della scienza per intuire che dinamiche simili si potranno verificare anche per i crimini organizzati a danno di animali. L’emergenza genera illegalità, si sa, e si possono individuare profili di preoccupazione anche per tutte quelle attività economiche che sfruttano gli animali.

Se l’attuale insicurezza economica perdurasse o, peggio, si acuisse, non sarebbe azzardato supporre un aumento dei delitti come l’abigeato, la macellazione clandestina, la pesca di frodo organizzata, il traffico di fauna a scopo alimentare, ovvero di tutte quelle attività economiche che rispondono agli interessi primari. Se, come abbiamo assistito nei giorni scorsi, si arriva a scippare la spesa fuori dai supermercati perché non si ha da mangiare, non è difficile immaginare che in molti possano cadere nelle maglie della criminalità che sfrutta tale situazione di disagio economico.

A cio si aggiunga che il senso di insicurezza, la necessità di trovare una fuga dallo stress, dalle difficoltà, e dalla sofferenza di una vita inaspettatamente mutata, può trovare sfogo nel gioco d’azzardo. Non è mica un caso che le varie mafie sfruttano questo ricchissimo filone economico. E così corse di cavalli, competizioni tra animali e attività di gioco e scommesse diventano un illusorio modo di riscatto economico. Ad arricchirsi, ovviamente, è solo la criminalità.

Un’ultima riflessione. Temo - ma è solo un timore empirico, non suffragato al momento da dati, e ci auguriamo di avere torto - che le prossime analisi dei crimini contro gli animali attesteranno un calo delle denunce e delle attività di contrasto. E questo non per una reale diminuzione dei reati commessi, ma solo perché non accertati e denunciati.

L'emergenza richiama altrove anche le attività di polizia, e gli animali, ahimè, non possono denunciare i crimini subiti.

Ciro Troiano
Criminologo, responsabile Osservatorio Zoomafia LAV

Foto: immagine presa dal web