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Danni da fauna: Coldiretti e la grande illusione delle doppiette

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 06 novembre 2019

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Insieme alle associazioni ambientaliste ENPA, LAC, LIPU e WWF rispondiamo alla manifestazione organizzata oggi da Coldiretti davanti a Montecitorio. 

Coldiretti non sta facendo un buon servizio ai suoi associati. Proporre la caccia come soluzione ai problemi dei danni all’agricoltura vuol dire insistere su una strada sbagliata che fino ad oggi non ha prodotto alcun risultato, anzi è stata parte del problema. Se la caccia fosse una soluzione, infatti, gli agricoltori non sarebbero scesi in piazza per chiedere interventi straordinari per contenere i danni alle colture, visto che da decenni sono centinaia di migliaia gli animali abbattuti senza che ciò abbia contenuto minimamente i danni, né le popolazioni stesse di ungulati.

Sul territorio italiano (ISPRA 2010) si stima la presenza di quasi due milioni di ungulati selvatici, i motivi della cui espansione negli ultimi decenni sono ben noti: l’abbandono di agricoltura e allevamento in zone marginali, con conseguente espansione di foreste e boscaglie, ha creato nuovi habitat ed elevata disponibilità di cibo. Inoltre, molte specie sono state ripopolate anche a scopo venatorio

Ma la soluzione c’è, e parte proprio dall’eliminare i fattori che gonfiano artificialmente le popolazioni di ungulati: 

 

  1. al primo posto è necessario mettere la parola fine ad ogni pratica, legale o meno, di ripopolamento e foraggiamento degli ungulati;
  2. al secondo posto vengono i metodi ecologici, ovvero quelle modalità di prevenzione e gestione del territorio che riducono la possibilità di accesso della fauna alle coltivazioni, come le recinzioni elettrificate.

Solo con un approccio razionale, scientifico e strutturato, senza il ricorso a provvedimenti “spot” o di propaganda, potremo risolvere davvero e a lungo termine i problemi degli agricoltori, in equilibrio con la natura e gli ecosistemi.