Ora sono in salvo grazie alla segnalazione dei volontari LAV che hanno subito allertato le autorità
Dieci cani simil segugi, di cui otto cuccioli di circa sei settimane, sono stati trovati rinchiusi all’interno di un fossato cementato, profondo circa 2 metri e mezzo, presumibilmente in una proprietà privata della città di Sciacca, in provincia di Agrigento.
Il fossato, completamente privo di scoli, vie di fuga o coperture naturali, era chiuso superiormente da una grata di ferro, bloccata con massi, rendendo impossibile qualsiasi tentativo di accesso o di uscita.
Quello che abbiamo trovato è un vero e proprio inferno di cemento, polvere e abbandono. Detenere degli animali in queste condizioni non è solo una violazione della legge, ma è un atto crudele e inaccettabile che non può e non deve passare inosservato
Le condizioni igienico-sanitarie rilevate, infatti, erano estremamente critiche: all’interno del fossato era presente solo una cuccia in cemento rovesciata, quindi inutilizzabile, e non vi era possibilità di riparo dal sole o dalla pioggia. Erano presenti numerosi rifiuti, tra cui lattine di olio abbandonate, e vi erano escrementi sparsi ovunque, due secchi d’acqua sporca e nessuna ciotola per il cibo. Al minimo movimento degli animali si sollevava una fitta nube di polvere, che rendeva l’ambiente ancora più insalubre e pericoloso, soprattutto per i cuccioli.
I volontari della sede LAV di Sciacca , trovati i cani, hanno subito allertato le autorità, inoltrando una segnalazione alla Polizia Municipale, al Comune di Sciacca e al Servizio Veterinario dell’ASP territoriale.
A seguito del loro intervento, è stato quindi effettuato un sopralluogo da parte della Polizia Municipale che ha confermato la gravità della situazione. All’esito del controllo, tutti i cani sono stati prelevati e messi in sicurezza, trasportati presso il canile sanitario per ricevere cure e assistenza.
“Ringraziamo le autorità intervenute per aver dato seguito tempestivamente alla nostra segnalazione – conclude Pedrazzi di LAV Sciacca - Ora è fondamentale che le indagini proseguano e che i responsabili rispondano delle loro azioni. Il benessere animale non può essere relegato a una questione secondaria”.
La LAV continuerà a monitorare da vicino la vicenda, mettendo a disposizione le proprie risorse affinché venga fatta piena luce sui fatti e garantito un futuro sicuro agli animali coinvolti in questa triste vicenda.