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“Food for profit” fotografa il legame tra politica europea e lobby della carne

LAV ha coordinato le inchiesta in alcuni allevamenti in Italia, Germania, Polonia e Spagna.

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 28 febbraio 2024

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Le reazioni alla visione in anteprima

Lo stretto legame tra politica e lobby emerge chiaramente in Food for profit, il docufilm della giornalista Giulia Innocenzi e di Pablo D’Ambrosi, proiettato in anteprima giovedì 22 febbraio a Bruxelles presso il Parlamento Europeo, il 26 a Roma e il 28 a Milano.

Il documentario, a cui LAV ha contribuito coordinando l’attività di inchiesta in alcuni allevamenti in Italia, Germania, Polonia e Spagna, restituisce una fotografia chiara di come la politica europea è di fatto al soldo di alcune lobby della carne, senza alcuno scrupolo sulla tutela della salute dei cittadini e dei diritti degli animali, che solo in Italia sono più di 630 milioni quelli che ogni anno vengono allevati.

Food For Profit: anteprime nazionali

Ripercorri la storyline

martedì 27 febbraio 2024

Proiettato al Parlamento Europeo in anteprima il docufilm “Food for profit”

Presentato oggi in anteprima internazionale al Parlamento europeo il docufilm della giornalista Giulia Innocenzi e di Pablo D’Ambrosi, a cui LAV ha contribuito coordinando l’attività di inchiesta in alcuni allevamenti in Italia, Germania, Polonia e Spagna.


Food For Profit | trailer ITA from Food For Profit on Vimeo.

Un lavoro durato 5 anni, che restituisce una fotografia chiara di come la politica europea è di fatto al soldo di alcune lobby della carne, senza alcuno scrupolo sulla tutela della salute dei cittadini e dei diritti degli animali, che solo in Italia sono più di 630 milioni quelli che ogni anno vengono allevati.

Un lavoro approfondito, che ha scoperchiato il vaso di pandora degli interessi di affaristi ed alcuni europarlamentari.

Lo stretto legame tra lobby zootecniche e politica emerge dalle immagini realizzate con telecamera nascosta da un lobbista che ha registrato diversi incontri con alcuni europarlamentari di diversi gruppi politici e diverse nazionalità, tra cui alcuni italiani.

La richiesta appare subito chiara agli europarlamentari, che si mostrano disponibili ad assecondare l’assurda proposta: incassare l’appoggio politico per far presentare emendamenti per aumentare i profitti del comparto zootecnico, senza alcuno scrupolo in termini di tutela della salute pubblica, dell’ambiente né ovviamente degli animali. Fra le ipotesi fantascientifiche presentate ci sono quelle di animali a 6 zampe, geneticamente modificati, per ottimizzare in termini di guadagno per ogni corpo allevato.

Aver potuto mostrare Food For Profit proprio nel cuore di dove si prendono le decisioni europee mi fa ben sperare che ciò che denunciamo arrivi alle orecchie giuste e che il documentario possa contribuire al cambiamento necessario. Non possiamo continuare a destinare miliardi di euro agli allevamenti intensivi, solo perché la lobby della carne e dell'industria zootecnica gira indisturbata per i corridoi che contano. Viviamo sempre più in una lobbycrazia, che mette in pericolo la nostra democrazia. Giulia Innocenzi, Giornalista
Il recente voto del Parlamento Europeo sulla possibilità dell’editing del patrimonio genetico è in realtà la realizzazione di un modello che il docufilm ha fatto emergere con chiarezza, svelando la predisposizione di istituzioni e politici a realizzare mostruosità in nome di un profitto irrispettoso della vita umana ed animale. Nonostante i continui sussidi ad una Pac che alimenta un’agricoltura che è la prima causa di inquinamento ambientale, distruzione di tessuti sociali in zone rurali e con dati chiarissimi sulle emissioni dell’allevamento zootecnico, le lobby continuano ad imporre un sistema predatorio di risorse e della salute dei cittadini europei. È necessario invertire la rotta. Roberto Bennati, Direttore Generale LAV

Il docufilm pone i cittadini italiani ed europei di fronte ad una scelta: continuare ad avere eurodeputati corruttibili che operano scelte basate sul profitto di alcuni, oppure invertire la rotta e scegliere persone che si impegnano, grazie alla campagna “Vote for animals” da noi copromossa, a prendere decisioni politiche basate sulla tutela ambientale, la tutela della salute pubblica e quella degli animali. Un manifesto in 10 punti proposti a partiti e futuri/e candidati/e alle elezioni europee del prossimo 8 e 9 giugno per chiedere più tutela e diritti per gli animali nell'UE. 

È fondamentale cambiare direzione. A dimostrarlo le proteste dei “trattori” che nelle ultime settimane hanno dettato l’agenda politica internazionale, manifestando per chiedere maggiori sovvenzioni per gli agricoltori e allevatori. Una richiesta che proviene da un settore, quello agricolo, che è quello che riceve maggiori sovvenzioni dall’Europa, con una Politica Agricola Comune di quasi 8 miliardi di euro l’anno.

Il comparto agroalimentare sarà al sicuro solo con un vero sostegno agli agricoltori che vogliono impegnarsi in pratiche più rispettose dell’ambiente, della salute umana e degli animali, in primis riconvertendo attività di allevamento in favore di coltivazione di vegetali per l’alimentazione delle persone.


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