Gli stretti legami tra lobby dell’agroindustria e PAC vanno scardinati
Food for Profit continua la sua corsa, il docufilm di Giulia Innocenzi e Pablo
d'Ambrosi, al quale abbiamo collaborato coordinando le indagini e contribuendo alla produzione, da oltre due mesi sta facendo il giro dell'Italia e non solo,
domenica 5 è stato trasmesso in anteprima sulla TV nazionale da Report.
1 milione e mezzo di spettatori! Solo in TV
GUARDA FOOD FOR PROFIT A REPORT
Food for Profit è un documentario
necessario, che mostra chiaramente come gli interessi portati avanti dalle
grandi lobby dell'industria zootecnica prevalgono su tutti gli altri,
a scapito in primis della trasparenza che istituzioni democratiche come quelle
europee devono garantire, e delle strategie volute proprio dalla Commissione e
dal Parlamento UE che fanno parte del Green Deal, il patto verde approvato nel
2019 e fondamentale per affrontare le emergenze che ci troviamo davanti –
cambiamento climatico, perdita di biodiversità, emergenza di malattie con forte
potenziale pandemico, come l'antimicrobico resistenza e l'influenza aviaria – strettamente
collegate al modo in cui questo sistema di produzione sfrutta e maltratta
miliardi di animali.
LAV è stata fortemente coinvolta in questo progetto, durato 5 anni, supportandone la realizzazione, coordinando le attività d'inchiesta negli allevamenti che si
vedono nel film, infine contribuendo alla sua diffusione,
a partire dal lancio a Bruxelles proprio dentro al Parlamento Europeo, dove
vengono prese le decisioni che riguardano i quasi 400 miliardi in 5 anni della
Politica Agricola Comune.
La PAC è un imponente strumento di politica che
delinea a chi vanno i fondi in tema di agricoltura, sostenibilità, tutela degli
animali – circa 40% del budget comunitario finisce infatti nella PAC.
Da
decenni portiamo avanti campagne e azioni legali per cambiare le condizioni
degli animali sfruttati dall'industria zootecnica, 630 milioni gli animali
terrestri macellati solo in Italia ogni anno: 5 sono le
settimane di vita media dei polli broiler, 99% dei polli (“spacchettati in”
petto, cosce, o altro) che si trovano al supermercato. Sono dati impressionanti e strettamente
connessi alla distruzione ambientale e all'emergenza climatica, ma anche alle
condizioni di sfruttamento di chi lavora in allevamenti e macelli e alla salute
di tutti noi.
La politica ha la responsabilità di farsi carico di questa emergenza e invertire la rotta.
Il
problema dell'agricoltura europea, infatti, non sono le
politiche di “greening”, ovvero volte a ridurre i devastanti impatti ambientali
e sul clima di questa attività, bensì le concentrazioni di potere in questo
mercato e lo strapotere dell'agri-industria, come è corretto chiamarla.
In
vista delle elezioni europee che si terranno l'8 e il 9 giugno, abbiamo
lanciato la campagna Vote for animals - Anche
gli animali votano insieme ad altre
organizzazioni italiane ed europee, per presentare un manifesto di 10 punti
programmatici e chiedere ai candidati eurodeputati di sottoscrivere questi impegni.
I risultati degli incontri in corso saranno pubblicati sul sito e riporteranno i
nomi di chi avrà sottoscritto gli impegni, e chi no.
Cinque di questi
impegni riguardano la tutela degli animali allevati, il trasporto di
animali vivi, la necessità di favorire la transizione alimentare con politiche
adeguate, a partire da una Politica agricola comune diversa.
Sono
recenti le notizie che due degli eurodeputati protagonisti del docufilm,
l'italiano Paolo De Castro e la spagnola Clara Aguilera, non verranno ricandidati per queste elezioni, mentre l'italiana Isabella Tovaglieri si ripresenterà.
Food for Profit impone una riflessione sul futuro che vogliamo in Europa e ci impone
di decidere da che parte schierarci.