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Pellicce: anche D&G passa al fur-free. Nessun futuro per l'industria della pellicceria!

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Ultimo aggiornamento

giovedì 27 gennaio 2022

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LAV insieme alla Fur Free Alliance (network internazionale con oltre 50 ONG nel mondo), celebra il marchio italiano del lusso Dolce&Gabbana per avere dismesso le produzioni in pelliccia già da quest’anno.

La nuova policy fur-free dell’azienda è conforme alle Linee guida della Fur Free Alliance: stop a pellicce ricavate da animali appositamente allevati o catturati in natura.

Fedele Usai, Group Communication&Marketing Officer di Dolce&Gabbana, afferma: “Dolce&Gabbana sta lavorando per un futuro più sostenibile che non può contemplare l'uso della pelliccia animale. L'intero sistema moda ha un importante ruolo di responsabilità sociale che deve essere promosso e incoraggiato: integreremo materiali innovativi nelle nostre collezioni e svilupperemo processi produttivi rispettosi dell'ambiente, preservando al tempo stesso il lavoro e il know-how degli artigiani.”

Joh Vinding, presidente della Fur Free Alliance, afferma: “Celebriamo Dolce&Gabbana per aver terminato ogni associazione con la crudeltà delle pellicce e per essere passata a materiali più umani e innovativi. Il mondo sta cambiando e marchi come Dolce&Gabbana si stanno giustamente adattando a un consumatore in evoluzione, che vuole che le aziende prendano posizione contro la crudeltà verso gli animali e innovino per un futuro più sostenibile".

Simone Pavesi, Responsabile LAV Area Moda Animal Free: “Il futuro della moda sostenibile, etica, bella a prescindere che sia di lusso o meno, è senza materiali di origine animale. La pelliccia ormai appartiene al passato e agli anni più bui di una Industria, quella dell’abbigliamento, che non teneva conto del ruolo attivo di attori sociali delle aziende della moda e che, in quanto tali, non possono fare a meno di fare rientrare nei propri modelli di business i valori di rispetto per gli animali sempre più radicati nella società”.

Dolce&Gabbana si unisce a un elenco crescente di marchi che si sono impegnati a bandire le pellicce di animali dalle loro collezioni, inclusi i marchi italiani Armani, Gucci, Prada e, proprio nei giorni scorsi, anche Moncler, così come già dal 2016 il leader globale nella moda di lusso online Yoox Net-a-Porter.

Importante ricordare che proprio da quest’anno, grazie ad un emendamento proposto dalla LAV alla legge di Bilancio 2022 e fatto proprio dal Governo nel maxi-emendamento presentato al Parlamento, l'Italia ha messo al bando gli allevamenti di animali destinati alla produzione di pellicce.