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Due cani con collare elettrico: condannato un cacciatore

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Ultimo aggiornamento

martedì 26 novembre 2013

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Sono sane e salve le due setter inglesi, già coccolate da famiglie adottive e ora definitivamente affidate ai nostri volontari della LAV Verona,  confiscate ad un cacciatore di Zimella di Cologna Veneta, condannato dal Tribunale di Verona alla pena di 7 mila euro di multa per aver maltrattato i suoi cani da caccia.

Gli animali erano costretti ad indossare collari elettrici e vivevano legati alla recinzione del cortile con corde cortissime ed erano privi di riparo.

Furono scoperti e salvati nell’ottobre dello scorso anno, quando i Carabinieri della Stazione di Cologna Veneta erano intervenuti presso l’abitazione dell’uomo in seguito ad una segnalazione della Lega del Cane di Legnago. 

I militari avevano casualmente assistito allo strano comportamento di una delle due Setter, che aveva sobbalzato come se improvvisamente avesse ricevuto una scossa: l’impulso elettrico era partito dal congegno che il proprietario degli animali teneva in tasca.

Una condanna significativa, come ci spiega anche l’avvocato Emanuela Pasetto, legale della LAV veronese che ha seguito il caso, poiché si contesta all’imputato di aver sottoposto i suoi cani a “comportamenti e sevizie incompatibili con le loro caratteristiche etologiche” a causa dell’utilizzo del collare ad impulso elettrico.

Anche la Cassazione, con una recentissima sentenza del settembre 2013, definisce l’uso del collare elettrico come un addestramento basato esclusivamente sul dolore che incide sull’integrità psico-fisica del cane capace di produrre nell’animale effetti collaterali quali paura, ansia, depressione e aggressività.

(Nella foto, la cagnolina Trilly con il suo fratello adottivo Pollicino)