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Conigli in gabbia: una crudeltà a cui mettere fine! Firma #ENDTHECAGEAGE

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Ultimo aggiornamento

martedì 16 aprile 2019

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Una nuova investigazione diffusa oggi dalla coalizione di 145 associazioni europee che sostiene la campagna #ENDTHECAGEAGE, rivela la crudeltà dei sistemi di allevamento in gabbia per i conigli. Chiediamo la fine dell’uso delle gabbie anche per questi animali!

Le immagini dell’investigazione, condotta da CIWF per la campagna End The Cage Age in 3 allevamenti italiani di conigli in gabbia, rivelano ancora una volta ciò che molte volte abbiamo anche noi denunciato: nelle gabbie di batteria, così come in quelle “arricchite”, i conigli sono allevati in uno spazio di poco superiore alla superficie di un foglio A4, costretti a poggiare le zampe per lo più su pavimenti di filo metallico che causano loro dolorose ferite, non possono stare eretti sulle zampe posteriori, né correre, né saltare o esprimere i propri comportamenti naturali. Condizioni che causano negli animali una sofferenza sistematica e ne compromettono severamente la qualità di vita.

  • Nell’UE ogni anno si allevano circa 120 milioni di conigli,
  • il 94% di questi trascorre l'intera vita in gabbia
  • In Italia, ogni anno, vengono allevati circa 21 milioni di conigli a scopo alimentare.
  • Sono invece circa un milione i conigli d’affezione nel nostro Paese.

Con la diffusione di questa investigazione e con l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) “End the Cage Age”, 145 organizzazioni – tra cui anche LAV - chiedono la fine dell’uso di tutte le gabbie, per i conigli e per gli oltre 300 milioni gli animali allevati in gabbia ogni anno in UE.

Nel nostro Paese, lo scorso ottobre, il Ministro della Salute Giulia Grillo ha firmato e dichiarato il proprio sostegno all’Iniziativa europea contro le gabbie, cui hanno aderito già 750.000 persone e che ha l’obiettivo di raggiungere un milione di firme convalidate entro settembre affinché la Commissione Europea legiferi in merito.

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