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Eurispes 2018: pet in 1 famiglia su 3. Animali non sono un lusso!

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Ultimo aggiornamento

lunedì 29 gennaio 2018

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I dati parlano chiaro, gli animali sono ormai componenti a pieno titolo delle famiglie italiane, lo confermano i dati diffusi da Eurispes nel corso della presentazione del Rapporto Italia 2018.

Si tratta di tendenze ormai stabili, che fanno parte delle scelte quotidiane dei cittadini italiani e confermano il rapporto con gli animali come elemento stabile delle vite di una famiglia su tre: secondo l’indagine Eurispes, infatti, nel 2018 circa 3 italiani su 10 hanno accolto un animale domestico in casa (32,4%), con la prevalenza di cani (63,3%) e gatti (38,7%), senza trascurare altri animali come uccelli (6,2%), conigli (5,9%), tartarughe (5%) e pesci (4,8%): un fenomeno quantificabile in milioni di animali, che per molti sono diventati componenti della famiglia a pieno titolo. 

Di fronte a queste cifre si conferma l’urgenza di interventi tempestivi da parte delle Istituzioni, per questo la LAV è in questi giorni impegnata in un appello affinché i candidati premier e le liste candidate alle prossime elezioni Politiche si facciano carico di impegni precisi, per una Legislatura di cambiamento, anche per gli animali (#ancheglianimalivotano).

I dati diffusi oggi da Eurispes danno forza a ciò che sosteniamo da anni: la nostra società è sempre più attenta ai loro diritti e anche la politica e la legislazione devono adeguarsi a questi cambiamenti.  Vivere con un animale domestico è una scelta che riguarda persone e famiglie, con percentuali che non possono restare ignorate: i dati ci mostrano che accogliere un animale non può essere considerato un lusso.

Noi vogliamo rendere più facile, e normale, vivere con cani e gatti e per questo saremo in piazza il weekend del 10 e 11 marzo, ed il fine settimana successivo con una petizione per chiedere un Fisco  non più nemico dei quattrozampe, ovvero:

la cancellazione dell’aliquota IVA al 22% (beni di lusso) su cure veterinarie e cibo per animali non tenuti a scopo di lucro, l’abbattimento dei costi sproporzionati dei farmaci veterinari, l’aumento delle detrazioni  dalla dichiarazione dei redditi delle spese veterinarie e dei farmaci e, in ultimo ma non per ultimo, il riconoscimento nella Costituzione degli animali quali esseri senzienti, con il cambiamento del Codice Civile che li considera ancora come cose...