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Danni da fauna selvatica: oggi LAV in Commissione Agricoltura al Senato

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Ultimo aggiornamento

lunedì 04 novembre 2019

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La IX Commissione Agricoltura del Senato ha avviato un lavoro di indagine sui danni all’agricoltura imputati alla fauna selvatica.

La relatrice, Senatrice Sbrana, ha tracciato un quadro  estremamente critico, che giunge a conclusioni già lette nei comunicati delle associazioni agricole: la fauna selvatica non deve più essere protetta ma gestita, e i cacciatori, che secondo la relatrice sono oggi troppo limitati dalle norme, devono poter ampliare il loro raggio d’azione anche nelle zone vietate alla caccia. Si tratta di un quadro che vuole, evidentemente, fornire ulteriori pretesti per consentire di estendere l’intervento dei cacciatori, soprattutto nei confronti di cinghiali e di animali alloctoni.

La Commissione ha già audito le associazioni agricole senza però invitare le associazioni animaliste. Abbiamo quindi scritto al Presidente, Senatore Vallardi, chiedendo di essere auditi per poter portare la voce degli animali in Commissione.

Con la nostra relazione vogliamo sfatare i miti costruiti da agricoltori e cacciatori per poter uccidere sempre più animali, focalizzandoci sul fallimento del metodo venatorio e sull’interesse dei cacciatori a mantenere elevato il numero di cinghiali sul territorio, così da garantirsi sempre più mano libera nella caccia. Ma forniamo anche soluzioni, proponendo l’attuazione di un progetto che preveda l’utilizzo del vaccino contraccettivo GonaCon che garantisce fino a cinque anni di infertilità nei cinghiali.

Il nostro intervento in Commissione:

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