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Fermiamo la "caccia in scatola" dei leoni!

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Ultimo aggiornamento

giovedì 13 marzo 2014

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Caccia in scatola. Sembra un paradosso, ma è peggio: parliamo di “canned hunting”, un’attività venatoria particolarmente crudele e purtroppo fiorente, nonché legale, in Sudafrica.

Animali selvatici come il leone vengono appositamente allevati in aree recintate al fine di essere cacciati.

Nessuna via di fuga, anzi, l’inganno di fidarsi degli esseri umani che li crescono e li nutrono sin da piccoli con i biberon: è questa la caccia in scatola che ogni anno richiama migliaia di turisti cacciatori da tutto il mondo (in particolare da Stati Uniti, Spagna, Germania, Francia e Regno Unito), desiderosi di spedire a casa un proprio trofeo.

Nel 1997 erano  circa 300 i leoni prigionieri della “canned hunting” , ma adesso si stima che ce ne siano circa  6000. Il fenomeno è in crescita.
Abituati al contatto umano ,  gli animali si avvicinano alle persone in cerca di cibo, trovando invece proiettili o frecce. 

La buona notizia è che le voci contro questo efferato turismo venatorio stanno crescendo: domani si celebra in tutto il mondo, in Italia a Padova in Piazza della Frutta, a partire dalle ore 11, la giornata della “Global March for Lions”, la “Marcia per i leoni”, per chiedere al Sudafrica di mettere fine a questo terribile fenomeno.

Finora infatti il Sudafrica non ha risposto ai tentativi di ottenere il divieto alla “caccia in scatola” e vogliamo che il governo sudafricano venga a conoscenza dell’opinione pubblica contraria a questa pratica vergognosa  e del danno che può essere causato alla reputazione internazionale del Paese.

La caccia dei trofei nello Stato Sudafricano è stata spesso “giustificata” in termini economici, ma uno studio recente, realizzato da Born Free USA con Humane Society International ( HSI ), The Humane Society degli Stati Uniti ( HSUS ) e il Fondo internazionale per il benessere degli animali ( IFAW ), commissionato ad alcuni economisti ha dimostrato che l'industria dei trofei venatori apporta un contributo minimo ed irrilevante al reddito nazionale. 

Il turismo del Paese riuscirebbe ad avere tutt’altro appeal se si decidesse di non uccidere i leoni, e di favorire così dei safari responsabili ed eco-sostenibili, nel rispetto delle caratteristiche etologiche degli animali e delle condizioni del loro habitat naturale.

Scrivi anche tu all’ambasciatore del Sudafrica  in Italia e chiedi di supportare la vita, e non la morte, di questi bellissimi animali.

Invia il messaggio che trovi di seguito all’indirizzo rome.consular@dirco.gov.za  

Eccellenza  Ambasciatrice Nomatemba TAMBO,
nel giorno della Marcia dei Leoni ,  Le chiedo  di sostenere  l’ immediato divieto della caccia sportiva ai leoni in cattività in Sudafrica, definita comunemente ‘ canned hunting’, e favorire  invece  lo sviluppo economico tramite  un eco-turismo davvero responsabile che rispetti gli animali e l’ambiente. 
Come dimostrato da studi internazionali, la popolazione dei leoni sta diminuendo  drammaticamente ogni anno a causa dello sfruttamento commerciale della caccia sportiva, che porta un contributo minimo all’economia al Paese rispetto all’ enorme potenzialità  dell’ ecoturismo. 
I Leoni  sono una specie in via di estinzione e  di grande valore per tutta la comunità internazionale, Le chiediamo quindi  di  supportare la loro protezione anziché la loro morte!
Distinti Saluti,
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