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Gatto Green assassinato: colpevole patteggia un anno di reclusione

Ha ammesso la piena responsabilità del fatto mortale.

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venerdì 19 dicembre 2025

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Animali familiariMaltrattamenti

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Nessuna pena riporterà in vita Green, ma la decisione del GIP è un fatto storico

L'assassino del gatto Green ha patteggiato la pena di un anno di reclusione ammettendo la piena responsabilità della morte dell’animale. Il GIP ha sostituito la detenzione con lavori di pubblica utilità per un totale di 730 ore, da svolgersi presso una fondazione che si occupa di attività di assistenza sociale a Padova. 

Il patteggiamento e la pena inflitta sono fatti estremamente rilevanti, considerando che rappresentano un’assunzione piena di responsabilità. Rimane ovviamente la grande amarezza e il grande dolore per i continui episodi di violenza e maltrattamenti che spesso vedono protagonisti gli animali come esseri viventi senza colpa su cui vengono sfogate rabbia e frustrazioni. Sara Leone  - Area Animali Familiari LAV

La morte di Green è avvenuta a Chioggia (VE) nel 2024, e noi di LAV siamo intervenuti immediatamente quale parte offesa dando mandato all’avv. Marina Novello, stesso difensore della ‘compagna umana’ del gatto, ucciso dal fidanzato della ragazza. 

L’uomo, incaricato di provvedere all’animale in un momento di assenza della donna, l'ha picchiato per ore provocandogli gravissime lesioni che lo hanno portato alla morte , nonostante il tentativo di soccorso e cura da parte della sua umana. 

Il GIP ha inoltre prescritto all’uomo

  • il divieto di detenere e portare a qualsiasi titolo armi, munizioni ed esplosivi anche se è stata concessa la relativa autorizzazione di polizia;
  • il divieto di frequentare abitualmente, senza giustificato motivo, pregiudicati o persone sottoposte a misure di sicurezza, a misure di prevenzione o comunque persone che espongano concretamente il condannato al rischio di commissione di reati, salvo si tratti di familiari o di altre persone conviventi stabilmente;
  • l’obbligo di permanere nel territorio della Regione Veneto in cui risiede;
  • il ritiro del passaporto e la sospensione della validità ai fini dell’espatrio di ogni altro documento equipollente.

Noi di LAV rimaniamo in prima linea contro il maltrattamento con la nostra attività legale e la nostra operatività sul territorio attraverso le sedi locali e gli Sportelli contro il maltrattamento.