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Gatto Grey: dettagliati i 7 mesi di messa alla prova per chi lo ha ucciso

La ragazzina lo ha scagliato con un calcio in una fontana gelida di Alberobello (BA).

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Ultimo aggiornamento

martedì 06 maggio 2025

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Urge approvazione legge contro maltrattamenti più efficace e severa

Grey era un gatto libero, viveva ad Alberobello, in centro, quando per qualche like una ragazza ha deciso di ucciderlo. L’orribile gesto, immortalato in un video, è andato virale sui Social, la dinamica dell’azione è stata ricostruita e la colpevole è stata rintracciata.

Si è tenuta a Bari l’udienza per la definizione del programma e per le richieste di durata del medesimo da parte del Pubblico Ministero nei confronti della ragazza che, a favore di telecamera, con un calcio lo ha scagliato in una fontana gelida, nel freddo di gennaio 2024.

La Sede LAV di Bari, città in cui è attivo uno degli Sportelli LAV contro i maltrattamenti, ha sporto denuncia nei confronti della giovane che ha sferrato il violentissimo calcio e anche di chi ha ripreso con il cellulare pronunciando frasi che incitavano al gesto.

Il Giudice, accogliendo le richieste del Pubblico Ministero, ha disposto che la ragazza svolga, per la durata di sette mesi, un programma molto dettagliato, che comprende:

  • Colloqui presso il consultorio familiare, alla presenza dei genitori dell'indagata, finalizzati a gestire la rabbia e le emozioni ed a comprenderne la genesi;
  • Svolgimento di attività riparatorie presso il Canile Municipale di Modugno;
  • Svolgimento di attività socioeducativa presso il Centro "Sant'Antonio - Opera don Guanella", struttura di prevenzione e recupero aperta a minori che, attraverso la realizzazione di un programma di attività e servizi socioeducativi, culturali, ricreativi e sportivi, mira al loro recupero;
  • Frequenza in presenza di un corso di educazione alla legalità.

Inoltre, alla fine della messa alla prova è stata richiesta una relazione dettagliata sui mesi trascorsi, così da mettere nero su bianco se, vista la gravità del fatto, la ragazza si è realmente resa conto di avere strappato una vita.

A fine novembre la Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza in prima lettura la proposta di legge “Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali”, ma il testo presenta delle criticità, prima fra tutte un aumento delle pene così lieve da continuare a permettere di evitare i processi e la certificazione dell'uso della catena come strumento di coercizione contro i cani.

Chiediamo ai Senatori della Commissione Giustizia, dal relatore Potenti alla Presidente Bongiorno, che hanno questo tema all’Ordine del Giorno, di approvare la nuova Legge con le modifiche positive necessarie.


Ringraziamo l’Avv. Annarita D’Errico che ha per noi di LAV seguito il caso.