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Pavia: finalmente in carcere l’ex veterinario Giuseppe Genta

Già condannato in via definitiva dalla corte di cassazione nel 2017, avrebbe continuato a maltrattare e uccidere animali.

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giovedì 04 luglio 2024

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Animali familiari

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Noi di LAV siamo parte civile nel processo che lo vede attualmente imputato

Finalmente cani e gatti non verranno più maltrattati e uccisi da Giuseppe Genta.

L’ex veterinario di Pavia che nonostante la radiazione dall’Ordine professionale nel 2015 e la condanna per maltrattamento e uccisione di animali e violenza sessuale nel 2017, avrebbe continuato ad esercitare abusivamente la professione causando sofferenza e morte a moltissimi animali, è stato portato in carcere, come si apprende da quanto pubblicato sul suo profilo Facebook.

Siamo molto felici di apprendere che la condanna di Genta del 2017 sia divenuta effettiva con la sua traduzione in carcere. La sofferenza estrema che Genta ha causato agli animali e alle loro famiglie è ancora più grave perché si trattava di un veterinario che aveva approfittato della difficoltà economica delle persone che si erano rivolte a lui cagionando la morte degli animali, lucrando sulla sofferenza, evadendo le tasse e facendosi beffe della giustizia che lo aveva già condannato. Casi come questo evidenziano l’importanza di una revisione delle normativa fiscale sulle prestazioni veterinarie che hanno spesso costi proibitivi e inducono chi vive in condizione di disagio economico a cadere spesso nelle mani di truffatori scendendo a compromessi che risultano fatali per gli animali. Alessandra Ferrari, Responsabile LAV Animali Familiari

La condanna è divenuta definitiva in Corte di Cassazione nel 2017 a 1 anno e tre mesi di reclusione a seguito di un procedimento penale che ha visto LAV come parte civile, aveva portato alla luce sevizie inenarrabili: privazione di acqua e cibo a cani e gatti in degenza, mancata somministrazione di antidolorifici ad animali sofferenti, interventi chirurgici con dosi di anestesia insufficienti, gatti presi a calci e lanciati contro il muro, cuccioli di cane e gatto uccisi dentro sacchetti della spazzatura, animali malati terminali chiusi direttamente nel congelatore, un gatto ucciso a colpi di martello.

Nonostante ciò, negli anni successivi Genta avrebbe continuato ad approfittare della scarsa disponibilità economica delle persone che si rivolgevano a lui per curare i propri animali, tanto che, a seguito della denuncia di LAV depositata a luglio 2021, si trova nuovamente a rispondere dei reati di maltrattamento e uccisione di animale, nonché di esercizio abusivo della professione, nell’ambito di un procedimento penale pendente che, oltre all’ex veterinario, coinvolge altri tre imputati, tra cui una veterinaria accusata di aver consentito e agevolato l’attività illecita di Genta. Il caso è stato anche oggetto di numerosi servizi televisivi.

Il corposo fascicolo d’indagine sulle condotte illecite è stato aperto anche grazie alle attività della sede LAV dell’Oltrepò Pavese che ha raccolto le testimonianze della famiglia della cagnolina Cocò, morta – secondo l’accusa - dopo atroci sofferenze a seguito di un intervento di sterilizzazione praticato da Genta presso un’abitazione privata e in condizioni igieniche precarie.

LAV vigilerà affinché, una volta uscito, Genta non riprenda con il suo operato illecito e pericoloso per la vita e la salute degli animali che finiscono sotto i suoi ferri. Alessandra Ferrari, Responsabile LAV Animali Familiari

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martedì 19 dicembre 2023

Caso Genta: chiediamo una condanna esemplare

E' nuovamente alla sbarra l’ex veterinario Giuseppe Genta, già condannato nel 2017 e radiato nel 2015, ora chiamato a rispondere di esercizio abusivo della professione medico veterinaria, maltrattamento e uccisione di animale.

Dopo aver raccolto il materiale probatorio che ha permesso l’avvio delle indagini, ci siamo costituiti parte civile per chiedere una condanna esemplare per un uomo che, nonostante la radiazione, avrebbe continuato a maltrattare e uccidere animali.  

Avrebbe continuato ad approfittare della scarsa disponibilità economica delle persone che si rivolgevano a lui per curare gli animali familiare, anche se era già stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione nel 2017 per uccisione e maltrattamento di animali, dopo un processo cui eravamo parte civile, e radiato dall’Ordine dei Medici Veterinari nel 2015 

Quel procedimento aveva portato alla luce sevizie inenarrabili agli animali. Gatti e cani in degenza privati di acqua e cibo, mancata somministrazione di antidolorifici ad animali sofferenti, interventi chirurgici con dosi di anestesia insufficienti, gatti presi a calci e lanciati contro il muro, cuccioli di cane e gatto uccisi dentro sacchetti della spazzatura, animali malati terminali chiusi direttamente nel congelatore, un gatto ucciso a colpi di martello.  

Condanna e radiazione non avrebbero fermato l’ex veterinario Giuseppe Genta che, a seguito della denuncia di LAV depositata a luglio 2021, si trova ancora a rispondere dei reati di maltrattamento e uccisione di animale, nonché di esercizio abusivo della professione.

Ha infatti preso il via ieri presso il Tribunale di Pavia il procedimento penale che, oltre all’ex veterinario, coinvolge altri tre imputati, tra cui una veterinaria accusata di aver consentito e agevolato l’attività illecita di Genta.

Il corposo fascicolo d’indagine sulle condotte illecite è stato aperto anche grazie alle attività della sede LAV dell’Oltrepò Pavese, che ha raccolto le testimonianze della famiglia della cagnolina Cocò, morta - secondo l’accusa - dopo atroci sofferenze a seguito di un intervento di sterilizzazione praticato da Genta presso un’abitazione privata e in condizioni igieniche precarie. 

La condotta di Genta, per come anche descritta nel capo d’imputazione, appare gravissima, ancora di più perché si tratta di un ex veterinario che, nonostante la radiazione, avrebbe approfittato della difficoltà economica delle persone rivoltesi a lui e cagionato la sofferenza e la morte degli animali coinvolti, sembrando quasi farsi beffe della giustizia che lo ha già condannato.

Casi come questo evidenziano l’importanza di una revisione della normativa fiscale sulle prestazioni veterinarie che hanno spesso costi proibitivi e inducono chi vive in condizione di disagio economico a cadere nelle mani di truffatori, scendendo a compromessi che risultano fatali per gli animali.

LAV ringrazia l’avv. Barbara Citterio del foro di Pavia per l’assistenza legale. 


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