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Lo spaccio di sangue travestito da Nitsch in arte

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Ultimo aggiornamento

giovedì 25 giugno 2015

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Sono tanti anni che Hermann Nitsch fa discutere in ogni parte del mondo e anche in Italia non è la prima volta che le sue azioni sono organizzate e creano dibattito.

Tanto da farci pensare che, evidentemente a corto di idee, l’esponente dell’”azionismo viennese” sia intento da almeno vent’anni a sguazzare nelle viscere degli animali poiché questo fa sempre più notizia. Perché, altrimenti, dipingere uno scontato quadro su tela o modellare una scultura in materiale inerte?

Ad Asolo, in Veneto, il Comune gli voleva anche conferire addirittura la cittadinanza onoraria. A Città del Messico, recentemente, c’è stata una sollevazione e l’austriaco è stato rispedito a casa. A Palermo è ora l’Assessore alla Cultura Andrea Cusumano, che ha lavorato con lui  - e speriamo che nulla costi all’Amministrazione comunale questo annunciato evento del prossimo 10 luglio - che lo avrebbe voluto.

“Io amo gli animali più di tutto!” ha scritto Nitsch su La Repubblica in risposta alla petizione che chiede la cancellazione della sua performance. D’altronde, spiega, “tratto col più profondo rispetto la carne e il sangue dei corpi degli animali che vengono uccisi e tagliati a pezzi dagli uomini, prima per l’arte e poi per il nostro nutrimento, la morte diventa forma d’arte”. 

Ci sentiamo sempre più spesso rispondere dall’interlocutore di turno, intento a uccidere o far uccidere animali con i suoi comportamenti e le sue scelte, che lui, più di noi, ama gli animali. Non lo mettiamo in dubbio. Li ama così tanto, da (farli) morire.

Sì perché non ci risulta che Nitsch sia vegano e che sia un’attivista per i diritti degli animali che mostra la violenza sugli animali, come facciamo noi animalisti, violenza che esiste eccome nella realtà, per farla concretamente fermare.

Non ci risulta che il 10 luglio a Palermo lui, gli spettatori, e visto il coinvolgimento del Comune, tutta la Giunta e i dipendenti perché no, proprio per – come scrive Nitsch – far pensare alla violenza sugli animali, passino un giorno senza mangiare animali o l’indomani si blocchino le attività dei macelli palermitani. 

Qualcuno sta gridando al tentativo di censura da parte nostra Dimenticando che la libertà di ognuno di noi termina dove la togliamo a qualcun altro.

E che l’espressione artistica fa parte della vita terrena, con usi, costumi e leggi. Certo, non voglio dire che sia Nitsch il responsabile della macellazione di circa 70 bovini ogni giorno, tutti i giorni, nei soli macelli palermitani. E’ piuttosto che lui mai si permetterebbe di utilizzare dei cadaveri umani, manipolare i loro organi, per condannare la guerra…

No, questo sarebbe anche illegale, obietterà qualcuno. Giusto. Così come è illegale trattare animali uccisi per il consumo umano da personale non autorizzato e sezionare le carni non in laboratori conformi ai vincoli igienico-sanitari. Insomma, l’Assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino  come il Sindaco Leoluca Orlando potrebbero e dovrebbero vietare questo evento con l’intervento dell’ASP e con un’Ordinanza. Altro che “arte”….

Gianluca Felicetti
Presidente LAV