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Allevamenti di suini in Italia. L'investigazione esclusiva LAV

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Ultimo aggiornamento

giovedì 10 marzo 2016

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Quanti cittadini hanno consapevolezza delle mutilazioni e delle sofferenze inflitte ai maiali in tenerissima età?

I maiali hanno meno di una settimana di vita quando vengono brutalmente strappati alle madri, mutilati senza anestesia, tra grida atroci di dolore e spavento. Inizia così la triste esistenza dei maiali, negli allevamenti italiani e in gran parte di quelli europei: lo rivela la nuova, scioccante, investigazione della LAV, presentata il 10 marzo presso il Parlamento Europeo di Strasburgo, dal Vice Presidente dell’associazione, Roberto Bennati, nel corso di un incontro dell’Intergruppo per il benessere e la protezione degli animali.

“Le cruente "abitudini" negli allevamenti di maiali” è il titolo dell’inchiesta, condotta “sotto copertura”, tra giugno 2015 e gennaio 2016 in allevamenti delle province di Brescia, Cremona, Lodi e Mantova, dove la squadra investigativa della LAV è riuscita a raccogliere testimonianze senza precedenti su una pratica cruenta, invasiva e generalizzata: la castrazione dei suinetti. Questa mutilazione, incredibilmente consentita dalla legge - così come il taglio della coda o la troncatura dei denti da latte - viene effettuata da semplici operatori dell’allevamento e non richiede il ricorso all’anestesia né la presenza di un medico veterinario, se operata entro il settimo giorno di vita dei cuccioli.

Claudia Squadroni

comunicato integrale