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Caccia alle volpi in tana, pratica crudele!

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Ultimo aggiornamento

giovedì 03 luglio 2014

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Si è conclusa lo scorso 24 giugno la vicenda giudiziaria che vedeva coinvolti l’ex assessore provinciale di Ferrara, Calderoni ed i cacciatori abilitati alla caccia alla volpe in tana. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ferrara, Monica Bighetti, ha ritenuto che non vi fossero elementi sufficienti per indagare ulteriormente.

Nonostante ciò ha ammesso che “In alcune occasioni l’attuazione di tale modalità di caccia (caccia in tana n.d.a.) ha comportato l’uccisione delle volpi per sbranamento da parte dei cani e in più occasioni l’uccisione di cuccioli di volpe per sbranamento da parte dei cani o per inedia…non è chi non veda o non reputi che tale modalità di uccisione dell’animale e dei suoi cuccioli sia estremamente crudele e provochi all’animale sofferenze prima del sopraggiungere certo della morte; in questa parte sono pienamente condivisibili le osservazioni della Lega Anti Vivisezione”. Queste le inequivocabili parole contenute nell’ordinanza del GIP, che inchiodano una volta per tutte i cacciatori alle loro responsabilità. 

Pur ritenendo che non vi fossero elementi per continuare le indagini sull’operato di assessore e cacciatori - contro i quali la LAV aveva sporto denuncia in merito ad una delibera della provincia che autorizza l’uccisione di 350 volpi all’anno, anche con il metodo della caccia in tana - quindi le indagini fin qui svolte dal Corpo Forestale dello Stato, hanno raccolto preziosi elementi che finalmente aprono uno squarcio di luce sull’oscuro mondo dei cacciatori e della caccia in tana alla volpe in particolare.

Le parole del GIP sono destinate a pesare come macigni sul futuro delle operazioni di caccia alla volpe in tana: “quanto rilevato nel corso delle indagini svolte dal CFS e messo nero su bianco nell’ordinanza del GIP è un risultato eccezionale, finalmente è emerso ciò che da anni sosteniamo, cioè che la caccia in tana delle volpi è intrisa di crudeltà e violenza. – commenta Massimo Vitturi responsabile del settore fauna selvatica della LAV –  Non siamo forcaioli, non era nostro obiettivo la condanna dell’assessore e dei cacciatori, ma ora chiediamo a gran voce che chi approva questi piani prenda atto delle parole del GIP di Ferrara ed abolisca una pratica tanto crudele”. 

Grazie a questa ordinanza, d’ora in poi nessun amministratore potrà più sostenere di non sapere cosa si nasconde dietro la caccia in tana: un mondo di violenza e morte, in particolare per i cuccioli di volpe sbranati dai cani oppure morti di fame perché privati dei genitori.

Crudeltà e violenza dispensata a piene mani al solo scopo di consentire ai cacciatori di svolgere la loro sanguinaria passione senza alcun concorrente. Le volpi, infatti, vengono uccise a migliaia, con la crudeltà riscontrata dalle indagini, solamente perché predatrici di lepri e fagiani.

L’ordinanza del GIP di Ferrara fissa finalmente una situazione dalla quale emerge con sconcertante chiarezza la realtà della caccia: un mondo fatto di crudeltà, nel quale i cacciatori sono gli unici responsabili.