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Legge su zone montane al voto in Senato: pretesto per mandare al massacro ancora più animali selvatici

Inserito emendamento che rimuove il divieto di caccia sui valichi montani.

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Ultimo aggiornamento

martedì 09 settembre 2025

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Chiediamo ai Senatori di votare contro gli articoli 13 e 15 del Disegno di Legge

Oggi 10 settembre al Senato sarà votato, in terza lettura, il disegno di Legge S.1054-B “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane” determinandone così l'approvazione definitiva.

Un atto normativo che vuole dare nuovo impulso alle zone di montagna, ma che per la maggioranza parlamentare si è trasformato nell'ennesima occasione per demolire le poche tutele degli animali selvatici ancora esistenti, consegnandoli ai fucili dei cacciatori

Fin dal loro insediamento, con l'avvio di “caccia selvaggia” che ora consente l'ingresso dei cacciatori in parchi e città grazie a un emendamento inserito nella Legge di bilancio 2022, i partiti di maggioranza hanno dato il via ad un vero e proprio gioco al massacro (di animali selvatici) introducendo emendamenti pro-caccia in qualsiasi atto normativo anche se privo di una pur minima attinenza con l'argomento caccia.

È così che nel disegno di Legge per la valorizzazione delle zone montane il cacciatore-senatore Bruzzone, ha inserito un emendamento che modifica profondamente la Legge nazionale 157/92 sulla tutela degli animali selvatici, rimuovendo il divieto di caccia sui valichi montani. Si tratta di zone che rappresentano veri e propri colli di bottiglia per i contingenti di uccelli migratori che dal nord Europa migrano verso il nostro Paese e che, costretti ad attraversare le Alpi, affrontano in milioni i valichi montani perché si trovano a quote inferiori rispetto alle vette circostanti.

L'emendamento voluto dall'esponente leghista non è solo devastante per gli animali, ma rappresenta un vero e proprio sbeffeggiamento della magistratura amministrativa, consentendo di aggirare la sentenza del TAR della Lombardia che a maggio scorso ha imposto il divieto di caccia in 475 valichi montani di quella Regione.

Aprire la caccia sui valichi montani significa legalizzare una vera e propria carneficina di uccelli migratori, è sufficiente che i cacciatori si appostino in quelle zone per poi sfogare la loro passione sanguinaria in un tiro al bersaglio contro animali che pesano meno della cartuccia utilizzata per ucciderli Massimo Vitturi , responsabile LAV, Animali Selvatici

I cacciatori, con una fantasia che sfiora il delirio, si autodefiniscono ambientalisti, mentre il Ministro Lollobrigida si è spinto persino oltre, arrivando a marchiarli con il termine “bioregolatori” pur di tentare di dare dignità a una categoria di cittadini che si diverte a provocare sofferenza e morte tra gli animali selvatici. Tuttavia, quanto sta accadendo in Senato, con il via libera alla caccia sui valichi alpini, smaschera il reale interesse dei cacciatori e dei loro sodali politici: uccidere, sterminare, versare quanto più sangue possibile di vittime innocenti mandate a morte per un perverso divertimento che l'80% dei cittadini vorrebbe abolire.

Chiediamo ai Senatori di votare contro gli articoli 13 e 15 del disegno di Legge sulle zone montane che rispettivamente stabiliscono le modalità per aprire la caccia al lupo e rimuovono la protezione degli uccelli migratori sui valichi alpini.

Nei prossimi giorni saranno depositate, proprio al Senato, le 53.000 firme raccolte dalla LAV e altre associazioni a sostegno della Proposta di Legge di iniziativa popolare per l'abolizione della caccia, la tutela di orsi e lupi e l'aumento della superficie delle aree protette. Una proposta di Legge che vuole finalmente dare dignità alla stragrande maggioranza dei cittadini italiani da sempre contrari alla caccia ma inascoltati da una classe politica sempre pronta a genuflettersi di fronte alle sanguinarie pretese dei cacciatori.