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Maiale bruciato per esperimento giudiziale a Brescia: lettera a Presidente Tribunale e Procuratore Capo

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Ultimo aggiornamento

lunedì 04 aprile 2022
Foto di AP

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Diffondiamo pubblicamente la Lettera inviata al Presidente del Tribunale di Brescia e al Procuratore Capo di Brescia sul caso di un maiale bruciato in un forno per un esperimento giudiziale, disposto dalla Corte d’Assise di Brescia, e mirante a verificare come brucia un corpo in un forno fusorio.  

Nella nostra lettera richiamiamo la disciplina europea, costituzionale e nazionale, di cui chiediamo il rispetto alla Corte, sottolineando come, in caso di uccisioni non necessitate di animali, sia potenzialmente ipotizzabile la violazione dell’articolo 544 -bis del Codice penale “Uccisione di Animali”.

“Un atto macabro, che non può essere giustificato secondo un criterio di necessità e, per il quale, sia dal punto di vista etico, sia da quello legale, non fa alcuna differenza che l’animale ucciso e bruciato fosse già malato – commenta il Presidente LAV Gianluca Felicetti e aggiunge – è importante che questo fatto non divenga un pericoloso precedente, anche perché, lo ricordiamo, il rispetto degli animali e della loro vita è sancito per Legge e oggi lo è ancora di più, con lo specifico riconoscimento della loro tutela nella nostra Costituzione, grazie alla riforma entrata in vigore lo scorso 9 marzo”. 

Per questo motivo, presentiamo specifica istanza chiedendo la revoca del provvedimento che dispone l’esperimento giudiziale relativo all’abbattimento e alla cremazione del maiale, il quale potrebbe configurare il reato di cui all’articolo 544 -bis del Codice penale.

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