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End the Cage Age: promessa disattesa, Commissione deve rispondere entro gennaio

Grazie alla richiesta di LAV con altre associazioni il Mediatore europeo (Ombudsman) ha avviato un’inchiesta.

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Ultimo aggiornamento

martedì 16 gennaio 2024

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#gabbie
Animali negli allevamenti

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Mancata pubblicazione della proposta legislativa: arriverà risposta ufficiale

Grazie alla richiesta avanzata da Eurogroup for Animals e LAV, insieme a diverse altre associazioni per la protezione degli animali, il Mediatore europeo ha avviato un'indagine sulla mancata pubblicazione da parte della Commissione europea di una proposta legislativa volta a eliminare gradualmente e infine vietare le gabbie per gli animali da allevamento, in linea con la sua risposta ufficiale all'iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age.

Nel giugno 2021, infatti, la Commissione europea aveva promesso pubblicamente che entro la fine del 2023 avrebbe presentato una proposta legislativa per eliminare gradualmente e vietare definitivamente l'uso delle gabbie. Tale impegno, ribadito in più occasioni, era stato legittimamente visto, da parte dei tanti cittadini europei firmatari dell’ICE, come una promessa di adozione di una nuova legislazione che vietasse, finalmente, l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti di tutta Europa.

Tuttavia, la Commissione europea ha inaspettatamente fatto marcia indietro sull'impegno di presentare una legislazione che vieti le gabbie nel 2023 e non ha neanche fornito ulteriori dettagli su quando tale proposta avrebbe potuto esser pubblicata in futuro.

Per questo motivo, ad ottobre 2023, insieme a Eurogroup for Animals e a diverse altre organizzazioni per la protezione degli animali, abbiamo scritto alla Commissione europea, senza, però mai ricevere risposta alcuna da quest’ultima.

Questo atteggiamento della Commissione ci ha portati a presentare una denuncia ufficiale per cattiva amministrazione al Mediatore europeo contro la Commissione europea, per non aver rispettato il suo impegno nei confronti di una partecipatissima iniziativa dei cittadini europei e per non averne dato motivazione alcuna.

La denuncia muove dal fatto che la Commissione Europea mina le norme che governano le ICE e la credibilità stessa del processo democratico partecipativo che rappresentano. Inoltre, è da considerare che, in vista delle elezioni europee del giugno di quest'anno, questo comportamento da parte della Commissione europea non è affatto un bel segnale da inviare ai cittadini, che vedrebbero compromesso lo strumento democratico dell’ICE.

Il Mediatore europeo ha ora chiesto alla Commissione europea di inviare una risposta ufficiale a tutte le associazioni che hanno denunciato entro la fine di gennaio 2024.

Unendoci ad Eurogroup for Animals, ribadiamo che rimaniamo in attesa confidando che la Commissione Europea mantenga il suo impegno e renda quindi noto un calendario che indichi quando saranno pubblicate le proposte di riforme normative promesse e tanto attese dai cittadini europei ed italiani.

Ripercorri la storyline

giovedì 26 ottobre 2023

La Commissione ha ceduto alle pressioni di forti poteri economici

Indignati, ma non sorpresi. Le gabbie sono destinate a scomparire e noi saremo al lavoro perché avvenga il prima possibile.Associazioni Etca Italia, Animal Equality Italia, Animal Law Italia, CIWF Italia, ENPA, Essere Animali,  LAV,  LNDC Animal Protection.

Commentiamo così con le associazioni, parte della coalizione End the Cage Agel’inchiesta condotta da Lighthouse Reports con IrpiMedia e The Guardian, che ha rivelato il ruolo dell’industria zootecnica nella mancata pubblicazione da parte della Commissione europea della proposta legislativa di divieto dell’allevamento in gabbia entro i tempi previsti.  

La lobby dell’agricoltura e dell’allevamento intensivi non è nuova a queste manovre, non solo irrispettose degli animali, dell’ambiente e della volontà delle persone, ma anche poco lungimiranti. L’allevamento intensivo, di cui le gabbie sono un terribile simbolo, è insostenibile: un cambiamento sarà inevitabile, che l’industria lo voglia o meno.

La Commissione UE ha ceduto alle pressioni di potenti attori economici, dimenticandosi dell’impegno formale preso e ignorando la volontà espressa dai cittadini attraverso i propri stessi strumenti, come l’ultimo Eurobarometro e l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE).

È uno scandalo e uno schiaffo alla democrazia che non passerà inosservato alle prossime elezioni europee. Se poi la grande industria conta in una nostra resa ha fatto male i conti: noi non ci fermeremo finché le gabbie, un sistema di allevamento crudele e obsoleto, non saranno relegate nel passato. 

Storyline

  • Il 30 giugno 2021, la Commissione europea si è impegnata formalmente a proporre una normativa per eliminare gradualmente ma definitivamente l’uso delle gabbie negli allevamenti, in risposta all’Iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age”, sostenuta da oltre 170 associazioni in Europa, che ha raccolto 1,4 milioni firme certificate. Si è trattato di un impegno primo nel suo genere da quando l’UE ha introdotto questo strumento di partecipazione democratica, oltre dieci anni fa. La Commissione aveva previsto la revisione della legislazione UE sul benessere animale (che avrebbe dovuto includere la proposta legislativa per il divieto delle gabbie) per il terzo trimestre del 2023, ma non ha rispettato questa scadenza. 
  • Secondo l’Eurobarometro pubblicato alla fine della scorsa settimana, la schiacciante maggioranza degli europei (89%) e degli italiani (91%) è favorevole al divieto dell’allevamento di animali in gabbie singole. 
  • Nell’Unione europea, ogni anno circa 300 milioni di animali allevati a scopo alimentare trascorrono gran parte o tutta la loro vita in gabbie o recinti individuali, causa di estrema sofferenza.
  • La Coalizione italiana End the Cage Age è formata da 22 associazioni (Amici della Terra, Animal Aid, Animal Equality Italia, ALI - Animal Law Italia, Animalisti Italiani, CIWF Italia, Confconsumatori, ENPA, Essere Animali, HSI/Europe, Il Fatto Alimentare, Jane Goodall Institute Italia, LAC – Lega per l’Abolizione della Caccia, LAV, Legambiente, LEIDAA, LNDC Animal Protection, LUMEN, OIPA, Partito animalista, Terra Nuova, Terra! Onlus


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