Accolte le nostre argomentazioni: ennesima conferma dell’illegittimità della miope e violenta strategia della provincia di Trento.
Dopo l’inspiegabile sentenza del TAR di Trento che aveva avallato la condanna a morte dei lupi, a seguito di alcune predazioni avvenute a malga Boldera, ieri il Consiglio di Stato ha accolto le argomentazioni avanzate da noi di LAV e da altre associazioni e ha sospeso l’esecuzione del decreto di uccisione emanato dal Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.
La sospensione è valida fino all’udienza che si terrà il 6 novembre, anche se l’efficacia del provvedimento termina in effetti con lo svuotamento delle malghe situate in Lessinia, che avverrà nei prossimi giorni Di conseguenza il lupo è definitivamente fuori dal mirino dei fucili del servizio forestale trentino.
Purtroppo, non siamo riusciti a salvare uno dei due lupi, brutalmente fucilato dal servizio forestale della Provincia, che è rimasto vittima della becera propaganda animalicida di Fugatti, tuttavia il nostro tempestivo ricorso in appello ha dato l’ennesima conferma dell’illegittimità della miope e violenta strategia provinciale, di fatto bloccando la seconda uccisione.
La mera presenza di una recinzione elettrificata, la cui efficacia nell’impedire ai lupi di accedere ai pascoli è comprovata scientificamente, non è stata sufficiente a causa della mancata manutenzione della stessa. Infatti, il basso voltaggio della recinzione non bastava a dissuadere i lupi che sono riusciti a penetrare all’interno della malga per colpa del disinteresse e dell’incompetenza degli allevatori, i quali peraltro sono tenuti a proteggere gli animali dagli attacchi dei predatori. Si tratta dello stesso problema riscontrato nella malga due anni fa, a cui era seguito un decreto di uccisione di due lupi immediatamente bloccato dal nostro ricorso ai tribunali.