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Lupo scuoiato in Toscana: respinto proscioglimento. Impunità intollerabile

 Un delitto raccapricciante con prove schiaccianti.

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Ultimo aggiornamento

martedì 02 aprile 2024

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Un delitto raccapricciante, le prove sono schiaccianti

Si è tenuta ieri pomeriggio presso il tribunale di Grosseto un’altra udienza del lunghissimo procedimento aperto contro l’allevatore Salvatore Fais, , noto alle ultime cronache come leader della protesta dei trattori.

L'uomo è accusato di avere ucciso un lupo, per poi scuoiarlo e appenderlo a un cartello stradale, completando l’atto criminale con l’apposizione di un cartello con scritte di dileggio indirizzate alla LAV.

Sono stati ascoltati due Carabinieri, indicati quali testimoni del Pubblico Ministero.

È infatti merito delle minuziose indagini svolte dall’Arma se ora Salvatore Fais si trova sul banco degli imputati.

Grazie ad esse è stato possibile attribuire al Fais il DNA rilevato sul cartello appeso a fianco del corpo del lupo, come anche è stato accertato che il suo telefono cellulare aveva agganciato le celle telefoniche poste in prossimità del luogo dove è stato appeso il corpo brutalizzato dell’animale.

Nel corso dell’udienza la difesa del Fais ne ha chiesto il proscioglimento perché l’imputato sarebbe già stato sottoposto a una sanzione amministrativa comminata nel frattempo per gli stessi fatti, motivo per cui è stata richiamata una sentenza della Corte di cassazione secondo la quale non potrebbe essere sottoposto a giudizio penale.

Il fatto che il Fais sia già stato sanzionato per un fatto simile a quello per cui è oggi sotto processo, è un elemento che aggrava ancora di più la sua posizione non è tollerabile immaginare che un atto così violento come quello che Fais avrebbe commesso possa restare impunito. Uccidere, scuoiare e appendere pubblicamente un lupo è un atto crudele che denota la pericolosità sociale di chi l'ha commesso, la LAV farà tutto il possibile perché si giunga alla condanna del responsabile al massimo della pena Massimo Vitturi - responsabile Animali Selvatici 

Il Giudice ha quindi deciso di esprimersi in merito all’eccezione sollevata nella prossima udienza che si terrà il 2 aprile, con il grande rischio che il reato, risalente ormai al 2017, venga prescritto.

Riteniamo che si tratti di un’eventualità inaccettabile, dopo che il Governo e il Parlamento hanno sferrato il più grande attacco alla fauna selvatica mai registrato prima d’ora, non possiamo tollerare un sostanziale via libera alla giustizia fai da te dei singoli cittadini. 

Alla Commissione Giustizia che si riunirà nei prossimi giorni per legiferare sulla modifica di legge contro i maltrattamenti chiediamo pene certe e severe per chi maltratta gli animali, come nel caso del lupo scuoiato in Maremma, ma anche per i condannati l’impossibilità di avere o gestire animali per il resto della vita.

Il sangue di queste vittime per mano dell’uomo deve avere giustizia.