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Infiltrazioni mafiose nell'ippodromo di Palermo: ora provvedimenti efficaci e incisivi contro scommesse clandestine

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Ultimo aggiornamento

martedì 11 dicembre 2018

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L’inchiesta della Dda e dei Carabinieri di Palermo sulle infiltrazioni mafiose nell’ippodromo di Palermo è la conferma che gli interessi della criminalità organizzata non sono mai venuti meno, con i boss di Cosa Nostra che decidevano gli esiti delle gare. 

Questa operazione è la dimostrazione di quello che noi definiamo il ciclo zoomafioso nell’ippica: ciclicamente ci sono inchieste, denunce, arresti. Le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle corse ippiche, come diverse inchieste hanno documentato, possono riguardare sia la gestione delle scommesse, sia la gestione delle stesse corse, influenzate da accordi occulti tra scuderie o driver, da atteggiamenti minatori verso i fantini o dal dopare i cavalli. 

Già in passato, infatti, altre indagini avevano accertato che all'interno dell’ippodromo di Palermo operava un’organizzazione criminale dedita alla raccolta abusiva di scommesse. Furono documentati incontri fra allibratori abusivi e scommettitori, attirati dalle quote più alte nei casi di eventuale vincita. 

La LAV da anni chiede provvedimenti per contrastare la criminalità organizzata nell’ippica, come il divieto di possedere cavalli, scuderie o attività inerenti l’ippica, per i pregiudicati per reati a danno di animali, scommesse clandestine, gioco d’azzardo, associazione per delinquere e reati di mafia, anche attraverso l’adozione di misure di polizia, personali e reali, nei confronti di coloro che si ritiene, sulla base di elementi di fatto, siano abitualmente dediti alle illegalità nell’ippica e ai traffici delittuosi connessi, e di coloro che per la condotta e il tenore di vita, si ritiene, sulla base di elementi di fatto, che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di tali attività delittuose.

Occorrono provvedimenti efficaci e incisivi poiché le scommesse clandestine sono il motore di questi crimini e i proventi economici che ne derivano incrementano i pericolosamente i profitti della criminalità organizzata.

Ciro Troiano
Criminologo, responsabile Osservatorio Zoomafia LAV

(foto di repertorio)