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Maltempo e animali, necessari Piani di emergenza per intervenire in caso di calamità naturali

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Ultimo aggiornamento

giovedì 11 ottobre 2018

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A Cirò Marina 250 cani rimasti intrappolati nelle gabbie del canile in seguito all’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito il Crotonese, sono stati salvati dall’intervento dei Vigili del fuoco. Per cinque invece non c’è stato niente da fare. Anche ad Assemini, in provincia di Cagliari, le acque hanno sommerso il rifugio di Mimi e Gogò dove 40 cani hanno rischiano di morire annegati, uno è deceduto.

Questi sono solo gli ultimi casi di animali minacciati gravemente dalla furia distruttiva di calamità naturali che, sebbene non si possa sapere quale area del Paese colpiranno, necessitano di precisi piani di emergenza per far fronte tempestivamente alla messa in salvo degli animali e alla loro collocazione in ambiente sicuro.

La protezione civile, grazie alla mobilitazione anche della LAV, per Legge ha tra le sue finalità e tra le attività da svolgere l’azione di soccorso e l’assistenza degli animali colpiti da calamità naturali, come le popolazioni umane. In conseguenza di ciò tutti i Comuni dovrebbero e devono includere nel Piano di Emergenza Comunale, le procedure per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa o imprevista, prevedendo interventi di soccorso a tutela della popolazione e degli animali, compresi quelli che vivono in famiglia e nei rifugi.

Solo così si potrà far fronte in maniera tempestiva ed efficace alle situazioni che mettono a rischio gli animali, e salvare delle vite che senza l’aiuto umano, potrebbero non avere scampo.

Ilaria Innocenti
Responsabile Area Animali familiari

(nella foto l'intervento dei Vigili del Fuoco a Cirò Marina)