Lo specismo, la presunta superiorità umana, ha prodotto una società dove gli animali sono oggetti di uso e consumo anziché “individui viventi”.
Il Convegno SIAC (Società Italiana di Antropologia Culturale), che si e è svolto venerdì 26 settembre, al Campus dell'Università della Basilicata, ha ospitato la presentazione del libro “Animali Esseri sensibili” dell'antropologa Annamaria Rivera, testo (pubblicato pochi mesi fa, nel 2025) per il quale il presidente LAV Gianluca Felicetti ha scritto la postfazione.
L'autrice era presente insieme a Gianfranco Laccone, Dorothy L. Zinn (Libera Università di Bolzano) ed Elena Bougleux (Università di Bergamo). Gianluca Felicetti ha salutato i presenti con un videomessaggio.
L’interagire umano ha un impatto, a volte positivo a volte negativo, anche sugli altri viventi tra i quali gli animali e l’ambiente: in positivo questo impatto può manifestarsi in forme di “avanzamento per la società o per alcuni” (culturale, in termini di servizi, in termini di salute, ecc.). Quando l’impatto può definirsi controverso o “negativo” (utilizzo questa semplificazione concettuale) – il che implica una valutazione obiettiva e non dettata solo da interessi di parte – si può arrivare a vere e proprie forme di sfruttamento, con effetti negativi a “cascata”.
Alcuni esempi citati in questo libro e oggetto di studio di Annamaria Rivera: è noto che gli allevamenti di animali per il consumo alimentare, oltre ad avere un impatto sulla loro breve e sacrificata vita, hanno un impatto anche sull’ambiente (emissioni inquinanti, consumo di suolo e acqua) e sulla salute (ricordo che da tempo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato le carni lavorate (come salumi e insaccati) come cancerogene e le carni rosse come probabilmente cancerogene).
Quindi cosa c’entra l’antropologia con l’antispecismo?
Annamaria Rivera lo spiega molto bene citando casi come “mucca pazza”, la caccia a specie aliene/invasive, fino alle più recenti emergenze Covid e peste suina africana (PSA): definire l’Encefalopatia spongiforme bovina “mucca pazza” equivale a colpevolizzare la mucca, bypassando le “cause” riconducibili al modello alimentare (animale/umano) e al sistema d’allevamento, dunque (di fatto) a difesa di interessi di parte. La stessa dinamica volta a colpevolizzare gli animali senza mettere in discussione le scelte umane, la ritroviamo in altre emergenze come la diffusione di specie invasive o “aliene”, il Covid, la PSA.
I temi antispecisti trattati in questo libro scritto da Annamaria Rivera non sono riflessioni per “pochi” o solo per “specialisti”: sono riflessioni e analisi utili a tutti, da qui la valenza divulgativa delle sue pubblicazioni.
Le riflessioni presenti in Animali Esseri riguardano tutti – studiosi, politica, cittadini, giovani generazioni - perché sono analisi che coinvolgono la quotidianità e la vita, presente e futuro, il modo di relazionarci con tutto ciò che ci circonda, con cui interagiamo come “animali umani” anche se spesso ce lo dimentichiamo.
Grazie ad Annamaria Rivera per aver saputo coniugare, in tutta la sua carriera, conoscenze antropologiche, impegno e sensibilità verso gli altri viventi.