Home | Notizie | Ancora nessuna novità sull'etichettatura di Stato per il benessere animale

Ancora nessuna novità sull'etichettatura di Stato per il benessere animale

Etichettatura nazionale di qualità: Comitato Tecnico Scientifico per il Benessere Animale nominato a febbraio, ma ancora nessuna consultazione con la società civile.

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

venerdì 05 maggio 2023

Topic


Animali negli allevamenti

Condividi

Un sistema di etichettatura affidabile garantisce la tutela degli animali e dà informazioni corrette ai consumatori

Sono passati più di due mesi dalla nomina ufficiale del Comitato Tecnico Scientifico che dovrebbe stabilire gli standard e produrre i disciplinari della nuova etichettatura di Stato per il benessere animale, ma le associazioni che si occupano attivamente del tema non sono ancora state né convocate né informate sui lavori che il Comitato sta attualmente affrontando.

Il decreto, a firma del Ministro della Salute e del Ministro dell’Agricoltura, risale infatti al 23 febbraio 2023, ma sui lavori che dovrebbero trasparentemente portare alla stesura degli standard di benessere animale per tutte le specie allevate in Italia non vi sono informazioni ufficiali né accessibili.

Le 14 Associazioni aderenti alla “Coalizione contro le #BugieInEtichetta” hanno quindi scritto agli uffici competenti del Ministero dell’Agricoltura, che svolge funzioni di segreteria del Comitato, per sottoporre le osservazioni sulle bozze di disciplinari ricevuti in visione nello scorso gennaio (prima della costituzione del CTSBA) e per sottolineare l’importanza di un processo chiaro e trasparente circa l’etichettatura nazionale Sistema Qualità di Benessere Animale.

In particolare, le associazioni hanno avuto accesso solo a due disciplinari, quelli relativi ad “allevamento suini all’ingrasso (oltre i 50 kg) all’aperto” e “allevamento bovine da latte in sistemi di allevamento stallino con o senza ricorso al pascolo” ed entrambi sono oggetto di numerose richieste di chiarimento, in particolare per tutto ciò che concerne le condizioni di allevamento dei suini classificati come allevati all’aperto precedenti al raggiungimento dei 50 kg previsti dal disciplinare, che potrebbero essere allevati al chiuso con metodo convenzionale per buona parte della loro vita ma essere comunque classificati come “all’aperto”.

Le associazioni ricordano anche che il progetto SQNBA prevede l’uso di fondi pubblici e pertanto è fondamentale che le misure previste per l’utilizzo dei fondi siano ambiziose e garantiscano realmente standard più elevati di tutela degli animali allevati, nel rispetto di un uso responsabile e utile a tutta la cittadinanza dei fondi UE.

Qualunque forma di ribasso atta a certificare la mera situazione produttiva attuale presenterebbe, di fatto, un potenziale inganno nei confronti dei consumatori e dei cittadini in quanto non rappresenterebbe un percorso di qualità rispetto ai requisiti minimi già previsti dalla normativa.

Per tutti questi motivi le associazioni chiedono al Presidente del Comitato Tecnico Scientifico Dott. Giuseppe Blasi, al Vicepresidente Dott. Pierdavide Lecchini e a tutti i componenti il CTSBA un incontro urgente per poter essere ascoltati in relazione ai disciplinari in esame e quelli attualmente in sviluppo da parte del Comitato Tecnico Scientifico, così come espressamente previsto dal decreto n. 341750 del 2 agosto 2022.

LAV, insieme alle altre associazioni della coalizione contro le #BugieinEtichetta, ha chiesto un processo di decisione trasparente e la definizione di standard di allevamento adeguati a ricevere tale etichetta, che escludano in toto la possibilità di utilizzare gabbie e prevedano livelli crescenti di "benessere" degli animali allevati. Il sistema di etichettatura SQNBA, che prevede anche utilizzo di fondi pubblici, deve essere chiaro e trasparente per garantire realmente una maggiore tutela degli animali e informazioni corrette ai consumatori. Bianca Boldrini, area Animali negli Allevamenti