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Anche la New York fashion week diventa Fur-Free

Dopo la London Fashion Week, che ha dismesso pellicce e pelli esotiche, anche New York fa un passo decisivo. Milano resta indietro

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 03 dicembre 2025

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Moda animal free

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Un ulteriore passo avanti verso un settore moda più etico e innovativo

Il Council of Fashion Designers of America (CFDA) ha annunciato, tramite un comunicato congiunto con Collective Fashion Justice (Emma Håkansson, Founding Director) e Humane World for Animals (PJ Smith, Director of Fashion Policy) – partner di LAV per una moda sostenibile e quindi animal free – che dall’edizione di settembre 2026 alla New York Fashion Week non saranno più presenti pellicce animali sulle passerelle.

Le tre organizzazioni hanno collaborato alla definizione della nuova policy, segnando un ulteriore passo avanti verso un settore moda più etico e innovativo.

Steven Kolb, CEO del CFDA, ha dichiarato: “Alla NYFW si vedono già poche o nessuna pelliccia, ma con questa posizione, il CFDA spera di ispirare gli stilisti americani a riflettere più a fondo sull'impatto dell'industria della moda sugli animali. I consumatori si stanno allontanando dai prodotti associati alla crudeltà sugli animali e vogliamo posizionare la moda americana come leader su questi fronti, promuovendo al contempo l'innovazione dei materiali”.

Da anni LAV sollecita la Camera Nazionale della Moda Italiana ad assumere una posizione esplicita e vincolare i propri associati a non proporre più pellicce animali nelle prossime Fashion Week, come abbiamo ribadito di recente in un incontro con il presidente Carlo Capasa. Speriamo che questa positiva concorrenza incoraggi CNMI a rispondere prontamente con una propria policy ‘animal’-free. Simone Pavesi, Responsabile Area Moda Animal Free

Oltre alle più "quotate" Londra e New York, anche le Fashion Week di Copenaghen, Berlino, Stoccolma, Amsterdam, Helsinki e Melbourne hanno già scelto di essere fur-free. Inoltre, all'inizio di quest'anno, Condé Nast, proprietaria di Vogue, Vanity Fair e Glamour, ha vietato l'inserimento di pellicce animali nei contenuti editoriali e nelle pubblicità, seguendo politiche simili adottate dalle riviste ELLE e InStyle.