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No alla vendita della Riserva Naturale a Grosseto, firma la petizione

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Ultimo aggiornamento

domenica 05 dicembre 2021

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In virtù del “federalismo demaniale” introdotto nel 2010, la Provincia di Grosseto è entrata in possesso di un’area di altissimo valore ambientale. Si tratta di 950 ettari compresi fra il Padule Aperto e la riserva naturale Regionale Diaccia Botrona, 200 dei quali ricompresi all’interno della Rete Natura 2000, dove ogni anno vanno a svernare migliaia di uccelli.

Ora la provincia di Grosseto ha avviato la vendita di queste zone di altissimo valore ambientale, aggiudicandole tramite asta pubblica a Pioppa Srl, un soggetto privato di proprietà all’80% del colosso agroalimentare Farchioni e per il 20% per cento di Bonifiche ferraresi. Si prospetta quindi una possibile devastazione di quelle zone a fini produttivi agricoli.

Sono così a rischio habitat di altissimo valore ecologico perché costituiti da zone umide e da tutti gli animali che in quei territori – più di 1.000 campi da calcio – trovano sostentamento.

Ma la società privata entrerà formalmente nel pieno possesso dell’area solamente a metà gennaio 2022, c’è quindi ancora tempo perché la provincia di Grosseto ci ripensi annullando gli esiti dell’asta senza peraltro dover versare alcuna penale.

Se la zona rimanesse di proprietà pubblica, la Fondazione Capellino si è già impegnata per finanziarne la riqualificazione e la tutela ambientale, istituendo anche un Centro studi per la tutela ambientale.

Quei territori rappresentano un gioiello della collettività e gli animali che li frequentano hanno tutto il diritto di continuare a vivere in quelle zone che rappresentano da sempre la loro casa invernale, firma anche tu la petizione per chiedere che l’area resti di proprietà pubblica!