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Nuovo scandalo mozzarella di bufala. Chiediamo alle Istituzioni controlli più severi.

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Ultimo aggiornamento

giovedì 04 dicembre 2014

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Considerata da più parti un’eccellenza del Made in Italy agroalimentare, ancora una volta è la mozzarella di bufala  a “dare scandalo”.

E’ quanto risulta da una indagine condotta del Corpo Forestale dello Stato, che rivela l’esistenza, nel casertano, di un'associazione per delinquere che commercializzava mozzarella DOP contraffatta, rischiosa per la salute umana. Secondo quanto riportano gli organi di informazione, le indagini hanno condotto all’arresto di  allevatori e veterinari. Tra le accuse, associazione per delinquere, commercio di sostanze pericolose per la salute pubblica e per l'alimentazione, diffusione di malattie degli animali, ricettazione, contraffazione agroalimentare. 

L’indagine, durata 2 anni, ha riguardato oltre 50 allevamenti di bufale del casertano e del salernitano e si è conclusa nell’agosto 2014, portando alla luce la terribile fine dei vitelli bufalini, considerati un “sottoprodotto indesiderato” della produzione di mozzarella. Si stima infatti che ogni anno circa 70mila vitelli maschi vengano uccisi senza necessità. Accanto ad una inaccettabile crudeltà sugli animali, si segnalano le drammatiche condizioni di degrado igienico in cui versavano i bufali adulti in molti degli allevamenti visitati. In numerosi casi le strutture si presentavano come estremamente affollate, con i bufali costretti a vivere su uno strato molto spesso dei propri escrementi. Alcuni animali presentavano ferite aperte non trattate e molti di loro soffrivano di gravi problemi di deambulazione dovuti all’eccessiva crescita di zoccoli mai curati. 

“Esprimiamo soddisfazione per l’operato del Nucleo Agroalimentare del Corpo Forestale dello Stato in Campania e rinnoviamo la richiesta ai Ministri della Salute e delle Politiche Agricole di  un piano straordinario di controlli negli  allevamenti e nei caseifici che utilizzano bufale, al fine di perseguire con la massima severità gli illeciti, ma anche per far emergere tutta la verità circa l’alta crudeltà di un sistema d’allevamento che “usa e getta” i bufali e che ha trasformato le bufale in macchine da latte. Ai consumatori, invece, chiediamo scelte conseguenti, informate e responsabili”.

APPROFONDIMENTO

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