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Trento:ordinanza anti-orso atto inutile destinato a compiere una strage

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Ultimo aggiornamento

venerdì 12 giugno 2015

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A seguito dell’incontro tra un uomo e un orso avvenuto nei boschi di Cadine, il Presidente della Provincia di Trento ha emesso un’ordinanza priva dell’elemento fondamentale: l’individuazione del problema. E’ quindi un atto privo di ogni utilità, che propone soluzioni destinate nel migliore dei casi al fallimento, nel peggiore a produrre effetti a catena più gravi del problema stesso.

La stessa struttura dell’ordinanza si basa su considerazioni apodittiche che non trovano alcun riscontro oggettivo. Viene assunta, senza alcuna prova concreta, la possibilità che “l’orso in questione sia il medesimo animale protagonista dell’attacco occorso in comune di Zambana”. Una eventualità che non potrà mai essere confermata perché l’orso in questione, a differenza di Daniza, non è mai stato oggetto di monitoraggio. Ma la considerazione più assurda contenuta nell’ordinanza, è quella relativa all’individuazione del soggetto coinvolto nell’incontro, che viene lasciata ad indagini genetiche che di fatto non potranno mai individuare con certezza l’orso responsabile del ferimento. Così facendo sarà invece molto concreto il rischio di applicare le disposizioni dell’ordinanza su altri orsi che mai sono venuti a contatto con gli uomini, vanificando quindi del tutto l’essenza stessa della decisione del c  Infine, non viene data alcuna indicazione in ordine alla gerarchia decisionale rispetto alla prospettata ipotesi di uccisione dell’orso nel caso in cui dovesse rivelarsi pericoloso per l’incolumità degli operatori addetti alla sua cattura. Quindi, chi deciderà se limitarsi ad un tentativo di cattura piuttosto che indirizzarsi direttamente all’uccisione? E soprattutto, quali saranno i componenti della squadra di cattura? Considerato che il veterinario Ivo Casolla si è già reso responsabile dell’uccisione di Daniza, non è accettabile che faccia egli stesso parte della squadra, ma non viene data alcuna indicazione in questo senso.

“L’ordinanza ha il solo scopo di dare una risposta a quella parte di politica trentina che vorrebbe sterminare  gli orsi, ma è del tutto inadeguata in riferimento al problema della convivenza.”

"Non è accettabile che l’amministrazione Rossi ricorra a metodi cruenti nella gestione di questi animali, fauna particolarmente protetta anche sotto il profilo sanzionatorio. Senza considerare le adeguate misure di prevenzione che responsabilmente andrebbero messe in campo".

Alla luce degli ultimi avvenimenti, appare ancora più urgente l’intervento delle istituzioni nazionali, non è più rinviabile un importante lavoro di informazione dei cittadini, argomento ancora oggi ignorato dall’amministrazione Rossi.

COMUNICATO INTEGRALE