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Bocconi avvelenati: rinnovata Ordinanza. Bene, ma occorre una legge

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Ultimo aggiornamento

martedì 24 agosto 2021

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Emanata per la prima volta nel 2009 e prorogata ben 10 volte, il 23 agosto è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la “nuova” Ordinanza sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati, uno strumento decisamente utile per prevenire e contrastare una pratica illegale diffusa in tutto il Paese e che negli anni ha reso possibile una sensibilizzazione sul fenomeno. 

Tuttavia, le uccisioni di animali mediante l'utilizzo di esche o bocconi avvelenati sono ancora frequenti ogni regione d’Italia e il costo in termini di vite animali è altissimo. Ciò è una conferma di come gli avvelenamenti non siano un fenomeno di natura eccezionale e imprevedibile per contrastare il quale l’ordinamento giuridico prevede uno strumento a cui si ricorre appunto in casi eccezionali di particolare gravità e urgenza come un’ordinanza, ma una pratica che, lontano dall’essere debellata, necessita di una legge ad hoc in termini di prevenzione e contrasto. 

Per questo motivo LAV chiede con forza al Governo e al Parlamento l’approvazione di una legge che ne rafforzi i contenuti e che stabilisca sanzioni penali e amministrative per i trasgressori, come quella presentata da LAV.  

L'Ordinanza per la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani

E' stata reiterata anche la non meno giovane Ordinanza ministeriale per la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, un utilissimo strumento che rafforza il sistema di prevenzione, basandosi non solo sull'imposizione di divieti e obblighi per detentori, ma anche sulla formazione degli stessi per migliorare la loro capacità di gestione degli animali. 

Anche in questo caso ci auguriamo che questa ordinanza sia davvero l’ultima a disciplinare un aspetto così delicato per la corretta gestione del cane, la tutela del suo benessere e dell’incolumità pubblica e che i suoi positivi contenuti trasformati al più presto in legge trovino adeguate sanzioni. Nel frattempo, invitiamo tutti i soggetti coinvolti a darne piena e corretta applicazione. 

Ilaria Innocenti