Si fa sempre più urgente una Legge statale che renda permanenti le tutele, introduca sanzioni anche penali e pene accessorie.
Alla luce dei dati emersi dal Report 2024 dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, che ha analizzato in modo geolocalizzato i casi di avvelenamento doloso registrati sul territorio nazionale, l’emergenza non accenna a diminuire. In risposta a questa criticità, il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha firmato una nuova Ordinanza finalizzata alla prevenzione e al contrasto dell’uso di esche e bocconi avvelenati.
L’ordinanza 8 agosto 2025 intitolata “Disposizioni sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”, in vigore per dodici mesi a partire dal 27 agosto su tutto il territorio nazionale, introduce alcune importanti novità rispetto alle Ordinanze passate.
Tra le novità più rilevanti spicca, come da noi auspicato, la positiva sanzione amministrativa da 1.000 a 10.000 euro per chiunque:
• Utilizzi in modo improprio, prepari, misceli e abbandoni esche e bocconi contenenti sostanze tossiche o nocive o materiali nocivi compresi metalli, vetri, plastiche o materiale esplodente, i quali possono causare intossicazioni o lesioni o la morte del soggetto che li ingerisce;
• Detenga, utilizzi e abbandoni sostanze tossiche o nocive e qualsiasi alimento preparato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni o la morte del soggetto che lo ingerisce.
Ancora, come auspicato da noi di LAV il provvedimento esplicita che chiunque rinvenga esche o bocconi sospetti sul territorio può segnalarlo all’Azienda Sanitaria Locale competente o alle Forze dell’ordine. Questa disposizione è fondamentale non solo per prevenire danni a persone e animali, ma anche per sensibilizzare la cittadinanza e promuovere un senso di responsabilità collettiva nella tutela degli animali, della salute pubblica e dell’ambiente.
Inoltre, al fine di una migliore gestione delle procedure:
• Il Medico Veterinario deve emettere la diagnosi di sospetto avvelenamento di un animale domestico o selvatico esclusivamente tramite compilazione del modulo elettronico «Segnalazione di sospetto avvelenamento» presente sul Portale nazionale degli avvelenamenti dolosi degli animali.
• Gli esiti delle necroscopie, le conferme dei sospetti di avvelenamenti o della presenza di veleni e altre sostanze tossiche o nocive in esche e bocconi devono essere inviate tempestivamente agli organi di Polizia Giudiziaria competenti sul territorio (Nuclei investigativi di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale dell’Arma dei Carabinieri NIPAAF e Corpo Forestale Provinciale o Regionale per le Provincie Autonome e le Regioni a Statuto Speciale).
L’Ordinanza attribuisce anche un nuovo compito al Medico Veterinario ASL individuandolo quale responsabile della trasmissione delle notizie di reato alle Procure attraverso il Portale Notizia di Reato, disposizione che lascia perplessi in quanto le conferme di avvelenamento devono essere inviate anche al NIPAAF o al Corpo Forestale Provinciale o Regionale.
Un passo indietro, invece, è stato fatto con l’importante ruolo delle Prefetture, le quali possono, e non più devono come nelle previgenti Ordinanze, attivare un Tavolo di coordinamento per monitorare il fenomeno e gestire in modo coordinato gli interventi. Trasformare l'obbligo di attivare un Tavolo di coordinamento in una semplice facoltà rischia di compromettere l’uniformità e l’efficacia dell’azione delle Prefetture, lasciando spazio a interpretazioni disomogenee e a una gestione meno strutturata e tempestiva.
Dal 2008 il Ministero della Salute ha emanato una serie di ordinanze per contrastare l’uso di esche e bocconi avvelenati. Misure importanti, ma temporanee e reiterabili, dunque insufficienti. Di fronte a un fenomeno che continua a mietere vittime tra la fauna selvatica e domestica, si fa sempre più urgente una Legge statale che renda permanenti le tutele, introduca sanzioni anche penali e pene accessorie – come l’interdizione dall’attività venatoria nelle zone colpite – e rafforzi gli strumenti di prevenzione e repressione.
Il Governo e il Parlamento sono quindi chiamati a trasformare l’emergenza in norma, abbandonando la logica dell’intervento provvisorio in favore di una strategia legislativa organica ed efficace.
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO