Dati drammatici che testimoniano la strategia del terrore orchestrata dalla provincia di Bolzano.
È stato pubblicato oggi il sondaggio realizzato da ASTAT (Istituto Statistico Ufficiale Provincia Alto Adige) a maggio scorso per rilevare la percezione che hanno i cittadini della provincia di Bolzano nei confronti di orsi e lupi.
I dati che emergono riportano una situazione
drammatica da ogni punto di vista: sociale, culturale e scientifico.
Un disastro orchestrato dalla stessa provincia di Bolzano nel corso degli anni,
con il supporto di allevatori e cacciatori, per raccontare ai cittadini una
visione distorta di quello che dovrebbe essere la necessaria realizzazione
della convivenza tra i grandi carnivori e le attività umane che si svolgono sui
loro territori.
Una vera e propria campagna istituzionale di disinformazione ideologica e terroristica, supportata da una comunicazione aggressiva, basata su argomentazioni prive di qualsiasi evidenza scientifica, che hanno definito un contesto sociale nel quale lupi e orsi sono considerati come fossero belve assetate di sangue umano, in particolare di bambini in attesa dello scuolabus.
La provincia di Bolzano è particolarmente “allergica” alle competenze degli scienziati che da sempre studiano e conoscono l’etologia e la biologia di orsi e lupi, allergica a tal punto da decidere che nel 90% delle malghe è impossibile utilizzare i sistemi di prevenzione delle predazioni da lupo. Sistemi che sono i soli a poter ridurre drasticamente il fenomeno, a differenza delle uccisioni di animali che invece è scientificamente dimostrato che non incidono sulle predazioni da lupo, ma addirittura contribuiscono ad incrementarle.
La politica altoatesina sembra scrivere leggi e regolamenti che riguardano orsi e lupi sotto dettatura del Bauernbund, dispensando così informazioni parziali, distorte e preconcetti fra i cittadini, come dimostrato dal sondaggio appena pubblicato dal quale emerge che la maggioranza dei cittadini dell’Alto Adige ritiene che orsi e lupi abbiano ricadute negative sul turismo dell’area.
I dati pubblicati dalla confinante provincia di Trento dimostrano invece tutto l’opposto: secondo il 67% dei cittadini italiani la presenza degli orsi in quella provincia non è affatto problematica, mentre per il 20% contribuisce addirittura a rendere ancora più interessanti quei territori. (Sondaggio condotto a giugno 2025 da Doxa per Trentino Marketing).
Lupi e orsi sono tornati anche in provincia di Bolzano e ci resteranno.
Noi continueremo a rispondere puntualmente a ogni attacco nei loro confronti con tutti gli strumenti messi a disposizione dal nostro ordinamento democratico per riaffermare il loro diritto alla vita, contro le strumentalizzazioni della politica che vorrebbe il massacro di lupi e orsi al solo scopo di ottenere consenso elettorale.