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Pasqua a cavallo. Sequestro e confisca per arginare gli illeciti

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Ultimo aggiornamento

lunedì 13 aprile 2020

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E l'uovo di Pasqua ha portato la corsa clandestina di cavalli. Così, come sorpresa inaspettata, regalo per una festività sommessa, curiosa trasgressione in questa quarantena di crisi, abbiamo scoperto che le bande di delinquenti anche a Pasqua e anche con il divieto di circolare, organizzano corse clandestine di cavalli. E' accaduto in provincia di Frosinone, L'attenzione scandalosa è stata posta, giustamente, alla violazione del divieto di andare in giro. Nel momento in cui tutti siamo chiusi in casa, scene simili dimostrano ancora una volta quanto siano pericolose e sprezzanti della legalità simili azioni criminali.

Ma a ben vedere, lo scandalo non serve a nulla se non si agisce radicalmente alla base. Le corse clandestine di cavalli si fanno sempre, non solo in questo periodo, e le persone fermate, secondo notizie apparse sulla stampa, appartengono a una nota e vasta famiglia di Sinti già coinvolta in serie infinite di inchieste e indagini, anche relative alle corse clandestine di cavalli e infiltrazioni malavitose nel mondo equestre. Lo scandalo fine a se stesso non serve a niente se non si trasforma in ferma risposta istituzionale. Non ci possiamo permettere, soprattutto in questo periodo di insicurezza e incertezze, di essere ulteriormente permissivi. Il primo segnale che occorre dare è il sequestro dei cavalli usati nella corsa e di tutti quelli nelle disponibilità di tali criminali, seguita da una massiccia e penetrante azione di contrasto tesa a confiscare tutti i proventi illeciti ricavati dalle corse illegali. Solo così possiamo rendere dolce la sorpresa di Pasqua.

Ciro Troiano

Responsabile Osservatorio Zoomafia LAV

Per approfondimenti: Osservatorio Nazionale Zoomafia LAV