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Croazia: stop agli allevamenti di animali per produrre pellicce

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Ultimo aggiornamento

martedì 03 gennaio 2017

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Con l’inizio del nuovo anno è entrato finalmente in vigore, dopo un periodo di transizione di 10 anni, il divieto di allevamento di animali “da pelliccia”, approvato con legge nel 2006. Il divieto, sempre sostenuto dalla maggioranza dei cittadini croati, pone fine ad una delle peggiori forme di sfruttamento degli animali: l’allevamento per l’esclusiva produzione di pellicce.

Uno stop ottenuto dopo lunghe campagne di sensibilizzazione dei cittadini ma soprattutto delle istituzioni, e grazie al costante impegno di organizzazioni animaliste come i nostri partner Animal Friends Croatia.

La maggior parte degli allevatori di cincillà (unica specie allevata in Croazia) ha cessato l’attività negli anni successivi all’approvazione del divieto nel 2006. Ma una minoranza ha continuato ad allevare animali con l’obiettivo di fare decadere il bando, con azioni delle lobby di allevatori tese a modificare la normativa per rimandare il bando del 1° gennaio 2017 di almeno un anno.
Azioni che hanno visto l’opposizione della maggioranza dei cittadini croati, ma anche di veterinari, politici, personaggi pubblici, organizzazioni della società civile, che lo scorso dicembre, in una consultazione pubblica, hanno confermato il sostegno al divieto di allevamento. 

L’etica e i nuovi valori di rispetto dei diritti degli animali, sempre più radicati nella società europea, hanno così prevalso sugli interessi (economici) dei pochi e ultimi allevatori di cincillà.

Sempre più Paesi europei hanno adottato, o stanno prendendo in considerazione, provvedimenti per proibire l’allevamento di animali per la produzione di pellicce: solo negli ultimi 20 anni Regno Unito, Olanda, Slovenia, Austria, Bosnia-Erzegovina e Macedonia hanno già approvato il bando, mentre in Lussemburgo, Repubblica Ceca, Norvegia e Germania la questione è già oggetto di dibattito parlamentare.

In Italia la LAV ha già fatto presentare ben 3 proposte di legge che purtroppo sono “congelate” presso le Commissioni Sanità del Senato e Agricoltura della Camera. E’ necessario che anche il Parlamento italiano faccia propria una istanza supportata dalla maggioranza dei cittadini (86,3%, Eurispes), e approvi quanto prima la legge che consentirà di fare chiudere definitivamente gli ultimi 20 allevamenti di animali “da pelliccia” e che ogni anno causano la morte di almeno 200.000 visoni.

Simone Pavesi
Responsabile Moda Animal free