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Vi presentiamo Pepa: bertuccia salvata dal traffico illegale. Firma la petizione!

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Ultimo aggiornamento

domenica 24 maggio 2020
Foto di Andrea Morabito

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Pepa è la quinta bertuccia che abbiamo salvato grazie al progetto internazionale Born To Be Wild - in collaborazione con Animal Advocacy and Protection (AAP) - nato per preservare gli habitat di questi animali nei Paesi d’origine e contrastarne i traffici verso l’Europa.

In questo video vi raccontiamo la sua storia, anticipata da Striscia La Notizia, su Canale5, grazie all'inviato Jimmy Ghione.

"E' importante far conoscere la storia di Pepa, sequestrata dal traffico internazionale ad opera delle Forze di polizia e messa in salvo da noi di LAV – dichiara Roberto Bennati, Direttore Generale LAVanche per fare luce sul più vasto fenomeno del commercio e del traffico internazionale di animali esotici, sul quale siamo recentemente intervenuti con una petizione al Ministro dell’Ambiente Costa, chiedendo, tra le altre cose, di vietare la riproduzione, la vendita e il commercio intracomunitario e di esportazione degli animali esotici nati in cattività e delle loro parti.”

“È necessario agire presto ed efficacemente in questa direzione, per il bene degli animali e anche della salute umana, messa a serio rischio dal contatto con gli animali selvatici ed esotici – continua Andrea Casini, Responsabile LAV Animali Esotici lo spieghiamo anche al punto #3 del MANIFESTO LAV 'Non torniamo come prima' in cui avanziamo sei proposte concrete per agire sulle cause della pandemia ed evitarne di future” 

LA STORIA

Lo scorso 28 aprile a Catania, nel corso di un’operazione congiunta, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale, coadiuvati dal Nucleo Carabinieri CITES, hanno accertato che presso un’abitazione nel popolare quartiere Zia Lisa, era detenuta illegalmente una scimmia della specie “Macaca Silvanus” insieme a 2 tartarughe “Testudo Hermanni”. Questi animali sono specie protette a rischio di estinzione e tutelati dalla Convenzione Internazionale CITES. Inoltre, la bertuccia è considerata specie pericolosa per l’uomo, sia per il rischio di lesioni dovute a comportamenti aggressivi (è infatti dotata di canini di grandi dimensioni), sia per la possibile trasmissione di zoonosi, ovvero di malattie infettive che possono passare dagli animali all’uomo (lo spillover che ha dato origine all’attuale pandemia da Covid-19 è uno di questi casi!). Per tali ragioni vige il divieto assoluto della loro detenzione da parte di privati, pena l’accusa di traffico internazionale di specie protette, con sanzioni previste tra i 20.000 e i 150.000 €.

Al momento del sequestro, la piccola Pepa, trasportata per gli accertamenti e le prime cure presso l’Ospedale Veterinario dell’Università di Messina, era apparsa molto più giovane della presunta età che le è poi stata attribuita, intorno ai 4 o 5 anni. Ciò probabilmente a causa di un difetto di sviluppo dovuto a malnutrizione. Cresciuta e allevata come una bambina, la bertuccia passava il suo tempo in casa indossando un pannolino e trattata come un “piccolo umano”, a dispetto delle reali necessità della sua specie.

LAV, immediatamente contattata dai Carabinieri (anche grazie ad una consolidata collaborazione, all’origine del primo “Manuale per la gestione del sequestro e della confisca della Bertuccia Macaca sylvanus in Italia”), e nonostante le difficoltà dovute alle limitazioni agli spostamenti (l’operazione si è svolta durante la Fase 1 dell’emergenza Covid) è tempestivamente intervenuta, raggiungendo Messina a bordo della propria ambulanza veterinaria con un’unità di emergenza, per la presa in carico e il trasferimento dell’animale presso il Centro di Recupero per fauna Selvatica ed Esotica (CRASE) di Semproniano in Toscana.

Al termine di un periodo di vigilanza sanitaria e di controlli medico veterinari, Pepa inizierà il percorso per essere inserita in una “famiglia” di primati suoi simili, uno degli obiettivi primari del Progetto Born To Be Wild. Così come Rocket, Lucy, Buddy e Calogero prima di lei, anche Pepa potrà vivere in semilibertà (la migliore condizione possibile, data l’impossibilità di reintrodurre questi animali in natura), godere di ampi spazi e iniziare la socializzazione, finalmente, con i suoi simili.

Ringraziamo i Carabinieri del Nucleo CITES di Catania e le Istituzioni che hanno reso possibile questa nuova operazione di salvataggio di una bertuccia confiscata. L’Associazione ringrazia inoltre l’Università degli Studi di Messina per il supporto fornito.

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