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No ai mega eventi in spiaggia. Marevivo, Enpa, LAV e Sea Shepherd lanciano una petizione.

Restiamo senza parole al cospetto delle immagini dilaganti di spiagge prese d'assalto da decine di migliaia di persone durante i grandi eventi musicali estivi. Nonostante i ripetuti e condivisi appelli, è giunto il momento di chiedere il divieto di organizzare tali manifestazioni.

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venerdì 19 agosto 2022

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No ai grandi eventi su spiagge e siti naturali!

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Già oltre 50mila firme contro i grandi eventi in spiagge e siti naturali

Sono già oltre 50.000 le firme raccolte contro i grandi eventi su spiagge e siti naturali. Una petizione che abbiamo lanciato lo scorso 2 agosto insieme a Marevivo, ENPA e Sea Shepherd Italia e che si pone l’obiettivo di spingere le Istituzioni a introdurre norme che vietino l’organizzazione di grandi manifestazioni in zone, come spiagge e aree protette, nelle quali è invece urgente e necessario rafforzare la tutela della flora e della fauna.

Eventi come concerti e spettacoli hanno un evidente impatto sull'equilibrio degli ecosistemi, causando gravi danni a carico di diverse specie selvatiche e, in generale, all'ambiente marino. I nostri ecosistemi, già strutturalmente deboli, non possono essere utilizzati per questi scopi. A maggior ragione visto che la Repubblica italiana sancisce nell’articolo 9 della nostra Costituzione la “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”, i grandi eventi dovrebbero tenersi in luoghi appropriati.

I beni naturali, come le spiagge, appartengono a tutti e tutti dobbiamo considerarli parte del nostro patrimonio collettivo, ma affinché habitat preziosi come questi siano realmente tutelati è necessario che vengano introdotte al più presto delle norme che vietino pratiche pericolose e ingiuste.

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martedì 02 agosto 2022

No ai mega eventi in spiaggia. Marevivo, Enpa, LAV e Sea Shepherd lanciano una petizione.

Restiamo senza parole al cospetto delle immagini dilaganti di spiagge prese d'assalto da decine di migliaia di persone durante i grandi eventi musicali estivi.

Nonostante i ripetuti e condivisi appelli, è giunto il momento di chiedere il divieto di organizzare tali manifestazioni che hanno un evidente impatto sull'equilibrio degli ecosistemi, causando gravi danni a carico di diverse specie selvatiche e, in generale, all'ambiente marino.

Spiagge e litorali rappresentano ambienti fragili e dinamici e, da un punto di vista geo-morfologico e biologico, sono importanti aree di transizione tra la terraferma e il mare. Oltre a ospitare particolari habitat, sono aree filtro che proteggono il mare dall’inquinamento dell’entroterra e l’entroterra dall’azione erosiva del mare e dalla risalita dell’acqua salata nelle falde di acqua dolce.

Tutte le coste italiane, sabbiose o rocciose che siano, sono aree turistiche o dove la pressione antropica si fa sentire in maniera pesante soprattutto d’estate e soprattutto dopo due anni di epidemia. I mega concerti in spiaggia rappresentano il caso limite di “utilizzo” e sono il frutto di decisioni, anche politiche, incoerenti, perché prese in nome dei valori di sostenibilità e di tutela ambientale.

Eppure queste manifestazioni di sostenibile non hanno proprio nulla!

Basti pensare all'abbattimento di alberi e siepi per la creazione di parcheggi o aree che distruggono i siti di nidificazione di fratini e tartarughe e che causano la morte di giovani uccelli e cuccioli “selvatici” privati delle cure parentali o il calpestio che compromette il prezioso ecosistema dunale, l'inquinamento acustico che crea disturbo alla fauna diurna e notturna e quello da smog. Per non parlare della possibilità che notevoli quantità di rifiuti grandi e piccoli finiscano in mare e sulla spiaggia (plastica, mozziconi, carta), nonostante le tanto annunciate attività di pulizia post evento, che tuttavia non bastano a ripristinare l'equilibrio precedente.

I beni naturali, come le spiagge, appartengono a tutti e tutti dobbiamo considerarli parte del nostro patrimonio collettivo, così come lo sono i beni archeologici, artistici o culturali che ogni Paese, anche piccolo, conserva con orgoglio. Esistono, peraltro, luoghi storicamente e ragionevolmente deputati allo svolgimento degli spettacoli, come arene, stadi, persino luoghi degradati a cui dare una nuova vita. Non tutti conoscono le conseguenze di queste azioni e di certo occorre sensibilizzare l'opinione pubblica favorendo un diverso approccio culturale. Ma affinché habitat preziosi come le spiagge siano realmente tutelati è necessario che vengano introdotte al più presto delle norme che vietino pratiche pericolose e ingiuste.

Fare qualcosa per le spiagge non vuol dire farlo sulle spiagge. Per questo Marevivo, Enpa, LAV e Sea Shepherd, chiedono un provvedimento urgente per vietare l'utilizzo della spiaggia per i grandi eventi, anche alla luce delle recenti modifiche costituzionali, che all’art. 9 annoverano, tra i doveri della Repubblica, la “Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni”.


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