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UE: petizione allevamenti di polli a rapido accrescimento discussa ieri

Si è riunita ieri la Commissione PETI del Parlamento Europeo, per discutere della petizione su allevamenti di polli a rapido accrescimento, presentata da Animal Equality e sostenuta da molte organizzazioni in Europa, tra cui  LAV.

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Ultimo aggiornamento

giovedì 25 maggio 2023

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I polli, animali sfruttati tra gli sfruttati

La petizione resterà aperta, ma già in fase di discussione la problematica palesata dagli onorevoli che hanno preso parola riguarda la necessità di garantire che la normativa vigente al momento venga applicata dagli stati membri. In attesa di una riforma normativa che garantisca migliori standard di tutela agli animali allevati, è, infatti, necessario che sia rispettato il diritto dell’UE attraverso l’applicazione di quanto stabilito dalla direttiva generale in vigore (98/58/CE).

La Commissione Europea, durante la discussione di ieri, ha dichiarato di ritenere invece prioritario rivedere la normativa di riferimento e non attuare quanto già previsto, aggiungendo che una revisione permetterebbe di stabilire requisiti genetici più chiari.

Le future proposte legislative si baseranno, infatti, su risultati scientifici, tenendo in considerazione pareri scientifici quale quello adottato dall’EFSA che ha affrontato la sicurezza dei broiler negli allevamenti, parlando anche di razze a letto accrescimento.

Emerge infatti che i requisiti minimi fissati dalle leggi di riferimento non sono sufficienti a garantire agli animali una vita dignitosa ed a scongiurare che polli “da carne” crescano a velocità innaturali e pericolose per la loro salute. La riforma legislativa in corso, infatti, dovrà vertere anche su quella selezione genetica che, estremizzata a danno degli animali, porta esseri senzienti a crescere in modo totalmente innaturale solo per soddisfare le richieste di mercato.

La Commissione europea, che nel frattempo sta valutando l’impatto socioeconomico ambientale per la modifica dei requisiti giuridici previsti, ha dichiarato inoltre che, per ovviare anche a problematiche inerenti al controllo del rispetto della normativa europea, le direttive oggetto di revisione potrebbero diventare regolamenti. Con un regolamento in forza le disposizioni sarebbero direttamente applicabili non solo per gli allevatori, ma anche per i produttori e ciò consentirebbe anche una più facile monitoraggio.

Continua l’impegno di LAV affinché il diritto degli animali, esseri senzienti, venga rispettato e vengano approvate maggiori tutele nella normativa europea. E a partire dai polli, animali sfruttati tra gli sfruttati, deformati dalla manipolazione genetica solo per produrre petti più grandi a costi sempre più bassi. Costi che non includono né la sofferenza degli animali, né gli impatti ambientali e climatici di allevamenti sempre intensivi dove vengono stipati decine di migliaia di animali.