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PHAIR Animal Advocacy Conference 2025: scienziati e attivisti uniti per la liberazione animale

Abbiamo portato un contributo sulla sulla coesistenza con i grandi carnivori.

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Ultimo aggiornamento

giovedì 10 luglio 2025

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#orsi #lupi #animaliselvatici
Animali selvatici

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Una preziosa occasione di dialogo tra la scienza e la pratica

La scorsa settimana LAV ha partecipato alla conferenza annuale diThe Society for the Psychology of Human-Animal Intergroup Relations (PHAIR), tenutasi all'Università di Edimburgo dal 2 al 5 luglio.

Quest'anno l'organizzazione scientifica internazionale, impegnata nella promozione della ricerca e dell'educazione in merito al rapporto tra umani e altri animali, ha deciso di focalizzare l'evento sull'attivismo per i diritti degli animali non umani: centinaia di partecipanti hanno beneficiato di una preziosa occasione di dialogo tra la scienza e la pratica finalizzato al miglioramento del trattamento che la nostra specie riserva agli altri animali.

La conferenza è stata inaugurata da una lezione di Peter Singer , uno dei fondatori dell'antispecismo annoverato tra i filosofi viventi più influenti, che ha magistralmente esposto sia i presupposti teorici che l'evoluzione concreta del movimento animalista negli ultimi cinquant'anni. Nei giorni seguenti numerosi professori e ricercatori specializzati in diverse discipline, soprattutto psicologi ma anche filosofi, giuristi e altri esperti, hanno offerto un'ampia e approfondita panoramica delle modalità con cui rappresentiamo e trattiamo gli animali non umani, fornendo inoltre autorevoli indicazioni su come migliorare questa relazione che, purtroppo, ancora oggi si caratterizza largamente come un dominio violento e sconsiderato.

Anche LAV ha dato il proprio contributo al prestigioso evento proponendo una presentazione e un poster sulla coesistenza con i grandi carnivori che hanno suscitato l'interesse di molti partecipanti.

In particolare, come rappresentante di LAV mi sono soffermato sull'imprescindibilità di integrare la ricerca biologica su questo tema con gli studi nelle scienze sociali e umane, poiché l'accettazione sociale dei grandi carnivori, e degli animali selvatici in generale, dipende da come la loro presenza viene percepita dalle persone in base all'immaginario sociale delle comunità con cui condividono gli spazi. Infatti, per realizzare una coesistenza pacifica e rispettosa, risulta imprescindibile rivoluzionare il nostro sistema valoriale: è necessario abbandonare l'approccio antropocentrico che riduce gli animali selvatici a fonti di fastidio, a risorse da sfruttare o a mere parti di un ecosistema, riconoscendo il loro valore intrinseco come individui dotati di interessi, capacità e relazioni analoghe alle nostre, quindi da considerarsi degni del medesimo rispetto che conferiamo ai nostri conspecifici.

Occasioni di confronto come la conferenza annuale di PHAIR risultano fondamentali per costituire e alimentare la sinergia tra la dimensione della ricerca e quella dell'attivismo. Il movimento antispecista necessita di solide basi scientifiche per massimizzare la propria autorevolezza e incisività, in modo da avvicinarsi sempre più al suo ambito obiettivo finale: la liberazione di tutti gli animali non umani.